SIRACUSA – ancora sbarchi di clandestini a rischio vita
In questo periodo in cui il canale di Sicilia diventa una sorta di corridoio lungo il quale transitano vecchie carrette del mare piene di sogni e di speranze, che spesso finiscono in tragedia, come è avvenuto, anche in maniera troppo frequente in questo scorso d’estate, che ha dovuto fare i conti con parecchie di queste tragedie. L’intervento della Guardia Costiera, ha impedito un ennesimo eccidio. Ventinove extracomunitari, infratti, sono stati salvati dalla Guardia costiera a Portopalo di Capo Passero (Siracusa): il barcone su cui si trovavano era affondato e gli immigrati si trovavano in acqua. L'imbarcazione era stata avvistata da un peschereccio nel pomeriggio a circa 20 miglia a sud di Portopalo. Le capitanerie di porto hanno subito avviato la macchina dei soccorsi ed hanno raggiunto il barcone, che era già affondato. Le 29 persone sono state salvate, anche con l'ausilio dell'equipaggio del peschereccio.
CASSIBILE (SR) – battersi per conquistare un posto di lavoro nei campi.
E’ accaduto nel popoloso comune di Cassibile, dove si trova anche una numerosa comunità di immigrati extracomunitari, per lo più dediti all’agricoltura. Ma, l’episodio non è da annoverare a quelli veri e propri di caporalato, poiché questa pratica è resa possibile in presenza di lavoro nero o di sub appalti, ma più tosto è assimilabile ad un vero e proprio atto di intimidazione da parte di immigrati, che si sono organizzati per sopraffare altri loro conterranei. Il gruppo di marocchini composta da sei persone, ha avvicinato un altro marocchino che lavora regolarmente assunto in un’azienda agricola, intimandogli di dare le dimisioni per lasciare il posto libero ad uno di loro. Al rifiuto dell’interpellato, i sei lo hanno raggiunto sul posto di lavoro e lo hanno picchiato duramente. E’ da premettere, che prima erano già stati dal proprietario ad offrire la loro opera anche a prezzi inferiori ed a nero, proposta che era stata respinta dal titolare dell’azienda. Il malcapitato, soccorso e dalle forze dell’ordine, sono stati arrestati e chiusi in carcere.
SIRACUSA – incendiati due mezzi di trasporto, forse per ritorsione o avviso.
Sembrano essere di natura dolosa l’incendio di due automezzi verificatisi a Siracusa e gli inquirenti seguono la pista del , data la natura del mezzo ed il mestiere esercitato dai due proprietari. Si tratta, infatti, nel primo caso di un camion utilizzato per lavori edili, che si trovava posteggiato in Via Monte Frasca, nel villaggio Miano. La richiesta di intervento, fatta alle 22,30 non è risultata abbastanza tempestiva per potere salvare il mezzo, andato in fumo e del quale si è potuto salvare solo il cassone posteriore. Il secondo mezzo, sempre nella stessa notte, alle quattro del mattino, ha interessato una motoape, parcheggiata in Via Canonizzo, angolo con via Monteforte. Il proprietario esercita con il mezzo il mestiere di fruttivendolo. Anche in questo caso, malgrado l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco, il mezzo è andato distrutto. Tutte e due proprietari dei mezzi, hanno dichiarato alla polizia che è intervenuta in tutti e due i casi e che conduce le indagini, di non avere mai avuto richieste di pizzo o avvisi di sorta e di non essersi mai trovati coinvolti in situazioni sgradevoli.