prima di conseguire la maturità si attesta sul 3,9%, quando la media nazionale è del 1,56%. Il dato raddoppia se si considera il dato relativo alla dispersione scolastica al primo anno della scuola secondaria, raggiungendo il 6,5%. La percentuale scende man mano che si va più avanti nel ciclo di studi, fino a raggiungere appena l’1% al quinto anno. Per fare fronte al problema, sono stati attivati rimedi che servono a comprendere le cause di un disagio sociale che priva tanti ragazzi di una formazione più completa. I dati sulla dispersione scolastica sono stati oggetto del progetto “Ideaâ€, sostenuto da Fondazione per il Sud ed animato sul territorio da una serie di imprese sociali, che operano in alcune scuole dei comuni di Avola, Noto, Rosolini, Pachino e Portopalo. Il progetto si rivolge agli studenti di età compresa tra i 14 ed i 17 anni a rischio drop-out o che hanno già abbandonato il ciclo scolastico o quello formativo. Docenti e famiglie sono coinvolti in primissimo piano nel percorso formativo dei ragazzi a rischio, oltre al territorio con la realizzazione di banche dati ed una rete di interscambio delle esperienze realizzate. Il progetto Idea si conclude il 31 dicembre del prossimo anno ed è nel pieno della sua azione, con contatti diretti con le singole scuole per la costituzione del gruppo tecnico dispersione, che ha il compito di raccogliere le segnalazioni emerse all’interno dei singoli istituti, da inviare al pronto soccorso pedagogico. Si tratta di un organismo attivo in ognuno dei cinque comuni interessati al progetto anti dispersione scolastica, che garantisce un servizio di consultazione psicopedagogia ed un servizio di tutoraggio e di orientamento sulla prevenzione del disagio e della dispersione scolastica, oltre che ad una serie di interventi didattici ed educativi integrati, che funzionino da doposcuola con corsi di formazione rivolti agli studenti del primo anno che hanno manifestato la volontà di cambiare indirizzo. (fonte libertà Sicilia)