Sono stati i ripetuti ai danni di operatori del settori olivicolo, che hanno messo in allarme la Confederazione Italiana Coltivatori (CIA), che attraverso il suo presidente provinciale Pino ALeo

, ha dichiarato: “gli ultimi episodi intimidatori verificatesi nella Valle del Belice a danno di produttori ed operatori del settore olivicolo, sono inquietanti e, se fossero legati fra loro, potrebbero essere riconducibili ad un unico e gigantesco progetto speculativo dell’intero comparto da parte di persone interessate a schiacciare sempre più in basso i prezzi ai produttori”. Infatti, parecchi sono stati gli attentati registrati in questo ultimo mese, sia a Campobello di Ma zara che a Castelvetrano, quali, incendi, tagli di alberi di ulivo, incendi di chiara marca dolosa, fini ad arrivare a lasciare davanti l’azienda “Carruba” una corona di fiori e due lumini. Un atto che non ammette certo dubbi sul suo macabro e violento significato. Il tutto, ai danni di un settore, che coinvolge 25 mila ettari di terreno coltivato ad ulivi e mobilita un giro d’affari di 80 milioni di euro. Sufficiente a fare gola a gruppi di speculatori, che vorrebbero controllare tutto il settore. Peer cercare di dipanara l’aggrovigliata matassa, Pini di Leo, ha chiesto l’intervento della Provincia, della Camera di Commercio e dei deputati trapanasi, invitandoli intanto ad adoperarsi per il superamento della crisi che investe il settore, auspicando che le forze dell’ordine giungano presto al bandolo della matassa, per potare sicurezza e serenità nelle persone interessate. Chiesto anche l’intervento dell’Antitrust, per verificare se non si sia costituito un cartello daparte delle industire e dei distributori, consorzi compresi, per il controllo del settore. (S.A.)