Si avranno domani i risultati del Dna. Oggi interrogata la donna albanese Sabato si dovrebbe sapere se il materiale biologico della piccola di Kos corrisponde
a quello della signora che dice di essere la madre. Bisognerà aspettare fino a domani per avere i risultati dell'esame del Dna della bambina trovata a Kos che potrebbe essere Denise Pipitone, la piccola scomparsa quattro anni fa a Mazara del Vallo. "Stiamo facendo tutto nel modo più rapido possibile, ma sono cose che richiedono tempo", ha detto un portavoce della polizia greca. La segnalazione della bambina, vista da una turista italiana nell'isola greca di Kos insieme ad una donna albanese che dice di esserne la madre, ha riacceso improvvisamente le speranze sul caso, anche se Piera Maggi, la madre di Denise - che all'epoca della scomparsa aveva quattro anni - non vuole farsi illusioni e dice di voler rimanere "coi piedi per terra". Già in passato sono arrivate simili segnalazioni che poi non hanno portato a nulla. Il legale della famiglia, l'avvocato Giacomo Frazzitta, però ammette: "Siamo tutti in fibrillazione in attesa di conoscere l'esito dell'esame del Dna della bambina segnalata in Grecia. Ci aspettiamo una risposta immediata e soprattutto concreta per togliere qualunque dubbio su questa vicenda". La bimba a Kos ha attirato l'attenzione di una turista italiana perché parlava perfettamente italiano, mentre la donna che era con lei e dice di esserne la madre non ne parla neppure una parola. Ha otto anni, quindi l'età corrisponderebbe a quella di Denise, e sotto l'occhio ha un piccolo segno, come Denise Pipitone. Il prefetto greco che ha visitato la bambina ha detto però che il segno potrebbe anche essere un graffio o qualcosa di recente, e non dalla nascita. Per avere qualche elemento certo sul Dna bisogna attendere quindi fino a domani. Fonti dell'Interpol hanno detto tuttavia che i risultati potrebbero esserci già stasera "o al massimo domani mattina". Oggi, intanto, verrà interrogata dal procuratore di Kos la donna albanese rom che sostiene di essere la mamma della bambina. La donna era stata fermata già nel luglio scorso per possesso di documenti falsi di residenza e le erano stati dati 30 giorni per lasciare la Grecia, ma apparentemente non lo ha fatto o è tornata.