(Adnkronos) - E' finita ieri sera, poco dopo le 23, al porto di Mazara del Vallo (Trapani) l'odissea del peschereccio 'Chiaraluna' sequestrato una settimana fa in acque
libiche dalle autorita' di Tripoli. ma L'imbarcazione mazarese, con a bordo dieci persone, sette tunisini e tre italiani, e' arrivata al porto di Mazara preceduta da un mezzo della Capitaneria di porto. Ad attenderli sulla banchina decine di persone, soprattutto familiari e amici dei pescatori, ma anche Francesco Campo, rappresentante legale della societa' armatrice Ga.Gi.Mar Snc e autorita' locali. Oltre al comandante Vito Giacalone di 64 anni, hanno fatto ritorno a casa il nostromo Salvatore Asaro, di 55 anni, e il marinaio sessantenne Francesco Giacalone, nonche' i marittimi tunisini Ali' Abdessalem di 40 anni, Ziad Dirda di 30 anni, Yahya Asfoun di 49 anni, Kellil Coawki di 34 anni, Droil Abdelkarim di 48 anni, Bennour Echou di 51 anni e Said Doumi di 50 anni. Alcuni dei pescatori hanno raccontato che quando sono stati fermati in acque libiche hanno sentito "diversi spari esplosi dalle armi della polizia libica". "Ci hanno tolto tutto il pescato - si e' lamentato Vito Giacalone - Avevamo a bordo diverse centinaia di kg di pesce e si sono tenuti tutto. Non e' stato giusto". Oggi l'equipaggio verra' ascoltato dalla Capitaneria di porto di Mazara del Vallo.