AMBIENTE: RUBATE ATTREZZATURE FORESTALI NELLA RISERVA MONTE COFANO

Il furto delle attrezzature forestali presso il magazzino di località Biro a Monte Sparagio, nella riserva di Monte Cofano, nel comune di Custonaci, in provincia di Trapani, potrebbe far slittare il completamento dei lavori di ripulitura dei viali parafuoco. A comunicarlo l’Ufficio provinciale di Trapani del Dipartimento Azienda Foreste Demaniali dell’assessorato regionale all’Agricoltura. Ignoti, tra il pomeriggio del 30 maggio e la mattina del primo giugno, hanno, infatti, trafugato tutte le attrezzature necessarie per effettuare tali lavori, tra cui diverse motoseghe, decespugliatori e un gruppo elettrogeno. Il furto, ancora più grave di quelli avvenuti in passato, ha arrecato un rilevante danno alle attività di ripulitura dei viali parafuoco, rendendo inattuabile lo svolgimento dei relativi lavori così come previsti nelle relative perizie tecniche. Essendo, quindi, necessario procedere al riacquisto di nuove attrezzature, le cui procedure richiederanno del tempo, l’amministrazione potrebbe essere costretta a interrompere i lavori di manutenzione che erano in corso in quelle aree. (Fdp)

MAFIA: APPALTI CON CALCESTRUZZO DEPOTENZIATO, 4 ARRESTI

(ANSA) - Imprese edili gestite da presunti mafiosi realizzavano appalti pubblici con calcestruzzo di qualita' inferiore al previsto. Sequestrato anche un costruendo commissariato a Castelvetrano (Trapani). Emerge dall'indagine dei carabinieri di Monreale, che hanno arrestato 4 persone cui sarebbero state intestate fittiziamente beni e societa'. Sequestrati cinque impianti di calcestruzzo e una societa' di trasporto.

MAFIA: CONDANNATI PRESUNTI APPARTENENTI FAMIGLIA MAZARA

(ANSA) - MARSALA (TRAPANI), Il Tribunale di Marsala ha condannato, per associazione mafiosa, Salvatore Tamburello, 77 anni, e il figlio, 46. Sono ritenuti appartenenti alla 'famiglia' di Mazara del Vallo. Il primo e' stato condannato a 3 anni di carcere, mentre il secondo a 9 anni e 4 mesi. Il Tribunale ha, comunque, escluso l'ipotesi che i due imputati avessero, in seno a Cosa Nostra, un 'ruolo direttivo'.