MAFIA: PERQUISIZIONI IN 15 CARCERI
(ANSA) - I boss detenuti, anche se sottoposti al carcere duro, facevano arrivare fuori del carcere messaggi anche al latitante Messina Denaro. Il particolare emerge dall'inchiesta che ha portato all'esecuzione dei 13 ordini di custodia cautelare. Proprio per questo collegamento fra dentro e fuori il carcere, sono in atto perquisizioni in 15 istituti di pena, con la collaborazione del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, nei confronti di 37 detenuti trapanesi. Le perquisizioni sono state disposte negli istituti di pena dell'Abruzzo, della Campania, della Calabria e della Sicilia. La polizia di Stato, in collaborazione con gli agenti della polizia penitenziaria, sta controllando detenuti che sarebbero legati a Matteo Messina Denaro. Fra i boss controllati Mariano Agate, 70 anni, capo del mandamento mafioso di Mazara del Vallo, detenuto da 15 anni, condannato a diversi ergastoli; Filippo Guttadauro, 58 anni, cognato di Messina Denaro, arrestato nel luglio 2006, indicato nei 'pizzini' che si scambiavano Bernardo Provenzano e Messina Denaro, con il numero '121'. Gli investigatori stanno valutando la possibilita' di chiedere al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria l'immediato trasferimento di alcuni detenuti in altri istituti di pena. (ANSA).
TENTAVANO D’IMPORRE IL PREZZO DELLE OLIVE
Dopo avere monopolizziato il settore della produzione di calcestruzzo, la mafia sta tentando anche di infiltrarsi in quello oleario. L’allarme è stato lanciato dagli inquirenti. Franco Luppino avrebbe tentato di imporre i prezzi di mercato delle olive. Il pregiudicato aveva forti interessi nel settore. Nel corso dell’operazione è stata posto posto sotto sequestro l’oleificio “Fontane D’Oro†con sede a Campobello di Mazara. L’impianto sarebbe stato controllato da Franco Luppino. Secondo gli investigatori, il pregiudicato, al fine di eludere le misure patrimoniali derivanti dalla misura della sorveglianza speciale, con la complicità della moglie, Lea Cataldo, e del fratello, Aldo, avrebbe intestato fittizziamente le quote societarie a due prestanome. Ma la mafia non avrebbe tralasciato neanche le attività tradizionali. Nel corso delle indagini è emersa anche un’attività estorsiva avviata da Mario Messina Denaro, cugino del latitante, Giovanni Madonia e Loenardo Ferrante nei confronti di un imprenditore edile alcamese, al quale sarebbe stato chiesto di sborsare centomila euro per i lavori di costruzione di due palazzine, per complessivi ventiquattro appartamenti, a Castelvetrano. E’ stato inoltre scoperto un un traffico di sostanze stupefacenti, gestito dalla cosca di Campobello di Mazara, destinataria di singole partite di droga, che sarebbe stato avviato da Domenico Nardo con Franco Indelicato con l’avallo dell’anziano capo famiglia Leonardo Bonafede. (fonte: trapaniok)
SOTTOGOVERNI: TURANO CHIAMA IL PRESIDENTE LOMBARDO AIRGEST, ISTITUTO AUTONOMO CASE POPOLARI E MEGASERVICE. ALTA TENSIONE NELLA MAGGIORANZA.
 Dopo il bilancio c’è una nuova sfida per il presidente della Provincia Mimmo Turano. Deve mettere la sua firma sulle nomine di sottogoverno. Poltrone che contano. C’è da ridefinire il vertice dell’Airgest. C’è la presidenza dell’Istituto Autonomo Case Popolari. E c’è anche la presidenza della Megaservice. Il presidente di Airgest Salvatore Ombra può presentare un consuntivo più che positivo. L’aeroporto di Birgi è sicuramente in crescita anche se l’opposizione di centrosinistra ha lanciato più di un dubbio sulla gestione dello scalo. Ombra è pronto ad andare avanti. Fa riferimento al senatore Antonio D’Alì ma ha soprattutto i dati dalla sua parte. Può anche contare sulla compattezza del consiglio d’amministrazione che è sempre stato al suo fianco. La presidenza Iacp dovrebbe essere appannaggio dell’Mpa. Lo stesso vale per la presidenza della Megaservice, la società che si occupa di una serie di servizi per conto della Provincia che detiene il 100 per cento delle azioni. Gli autonomisti hanno lanciato le candidature di Gaspare Noto e di Franco Todaro. Il presidente Turano prima di decidere intende confrontarsi con il presidente della Regione Raffaele Lombardo. L’ha notificato al coordinatore provinciale Enzo Culicchia. Allo Iacp dovrebbe finire anche il rappresentante del Pdl Franco Briale. L’ex consigliere provinciale è rimasto nelle retrovie ma sarebbe arrivato il suo momento. Le nomine di sottogoverno saranno chiamate a consolidare l’assetto politico della maggioranza che sostiene il presidente Turano. Giochi ancora aperti. (fonte: trapaniok)