per dire di non essere un assassino. Poche parole per negare di avere ucciso l'imprenditore Angelo Cottarelli, la compagna ed il figlio, barbaramente assassinati, il 28 agosto di due anni fa, in una villetta alla periferia di Brescia. Ed anche Salvatore Marino, accusato di avere affiancato il cugino nell'efferato delitto, si è professato innocente. Sono queste le ultime parole che il presidente Anna Di Martino e gli altri componenti della corte hanno ascoltato prima di ritirarsi in camera di consiglio. Dopo nove mesi, il processo a carico dei cugini Vito e Salvatore Marino si avvia verso la sentenza. Secondo i pubblici ministeri Paolo Savio ed Alberto Rossi, gli imputati sono colpevoli e devono essere condannati all'ergastolo. L'ex faccendiere Dino Grusovin, che ha accusato i due cugini, è attendibile. Secondo i magistrati, però, anche senza il contributo del supertestimone, vi sono elementi sufficienti per affermare la colpevolezza degli imputati. Diversa la posizione degli avvocati di parte civile, Pierluigi Bossoni, Sergio Arcai e Stefano Forzani, secondo i quali, invece, l'ex faccendiere ha partecipato all'agguato. L'uomo, giudicato separatamente, è stato assolto dall'accusa di concorso in triplice omicidio. Il procuratore generale ha deciso però di ricorrere in appello. Secondo gli avvocati Giovanni Palermo, Renato Bianchi e Giuseppe Pesce, difensori di Vito e Salvatore Marino, l'ex faccendiere Dino Grusovin mente. Quando i due cugini andarono via dalla villetta, Angelo Cottarelli ed i suoi familiari erano ancora vivi. I veri colpevoli sarebbero altri. (fonte trapaniok)