“E’ ormai giunto il momento di fare rientrare la materia della pesca tra le competenze dell’assessorato all’Agricoltura, così come avviene a livello nazionale con il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. L’acquacoltura, in particolare, può avere un grande ruolo nella ricerca della multifunzionalità da parte delle aziende agricole e può collaborare allo sviluppo delle aree interneâ€. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via, concludendo a Pozzallo il seminario dal titolo “Quale acquacoltura per la Sicilia?â€. Il convegno, organizzato dall’assessorato per fare il punto sull’attivazione di una filiera interamente regionale sull'acquacoltura in “acque interneâ€, ha registrato una folta presenza di pubblico e ha visto la partecipazione di tutti i soggetti, pubblici e privati, che “fanno reteâ€. Nel corso del seminario si sono succedute le relazioni tecniche dei dirigenti dell’assessorato, Paolo Girgenti e Alfonso Milano (responsabile della rete regionale Acquicoltura) e del coordinatore scientifico dei progetti “Laghivivi†e “Attivazione Filiera Acque interneâ€, Antonino Duchi. Al termine del convegno, l’assessore ha visitato gli impianti dell'azienda "Salvamar" e ha assistito alla prova sperimentale-dimostrativa sul finissaggio in acque salmastre della trota e di altre specie. In Sicilia, in questi ultimi anni, vi è stato un intenso e continuo sviluppo delle pratiche d’acquacoltura, soprattutto di specie marine come spigola, orata, ma anche sarago pizzuto e dentice. Nell’ultimo periodo, in Italia, rispetto al totale dell’offerta di mercato, la percentuale di pesce proveniente dagli allevamenti si è confermata in continuo aumento, attestandosi al 40%, con una produzione nazionale che supera le 230 mila tonnellate (comprese le produzioni dei molluschi bivalvi che rappresentano oltre il 70% della produzione totale) e un fatturato aziendale lordo di oltre un miliardo di euro. La Sicilia, limitatamente alle specie eurialine, spigole e orate su tutte, contribuisce per il 35% al totale nazionale, per il 6% al totale di pesci di tutte le specie prodotte (marine e acquadulcicole) e per l’1,2% all’intero prodotto nazionale. Tutto questo, espresso in numeri, equivale a 2.800 tonnellate di produzione siciliana, per un giro di affari di 12 milioni di euro. (Fabio De Pasquale)