“Abbiamo un’occasione importantissima da sfruttare per la nostra terra, per la nostra economia. Dobbiamo utilizzare i finanziamenti europei per giungere alla scadenza del 2013 con l’attuazione completa del programma che ci siamo dati e spendere fino all’ultimo euro dei 6,54 miliardi che costituiscono la dotazione assegnataci”.

 Questo il pensiero dell’assessore regionale al Bilancio e Finanze, Michele Cimino, convinto che “la Sicilia riuscirà a confermare il trend positivo già posto in essere con il Por 2000-2006, anche se sappiano che il Sud è un territorio difficile e contradditorio, a volte pericoloso, ma che merita di essere amato e servito. Le valutazioni poi ci dicono che l’impatto degli investimenti che concretizzeremo faranno aumentare il Pil del 2 per cento annuo e creeranno ogni anno 15.000 nuovi posti di lavoro, con una riduzione, inoltre, delle emissioni di gas a effetto serra” “Il 7 settembre 2007 - prosegue Cimino - è stata adottata la decisione di approvare il Programma operativo Sicilia 2007-2013, cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fesr, nel quadro dell’Obiettivo Convergenza con la finalità generale di contribuire ad aumentare e stabilizzare il tasso di crescita dell’economia regionale creando nella regione condizioni più favorevoli per le imprese produttive, stimolando la competitività, creando investimenti e un notevoli numero di nuovi posti di lavoro. La nostra programmazione mira allo sviluppo sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e della coesione sociale. Il settore industriale, costituito per lo più da piccole e medie imprese, richiede contributi dalla ricerca e dall’innovazione per essere più competitivo. Il nostro programma mira, quindi, a migliorare il trasferimento tecnologico e a contribuire in modo significativo agli obiettivi della strategia di Lisbona”.

“Sette le priorità individuate - continua l’assessore - con interventi non più parcellizzati. Innanzitutto le reti di mobilità per migliorare l’accessibilità, a persone e merci. Cioè un migliore equilibrio tra i vari modi di trasporto con il rafforzamento delle infrastrutture ferroviarie, portuali e autostradali. Sarà completata la Siracusa-Gela, ma sarà anche migliorata la mobilità nelle zone urbane e metropolitane di Palermo con una ferrovia attorno alla città e una nuova linea tranviaria, a Catania la metropolitana e nuovi tratti della “Circumetnea” incluso il collegamento con l’aeroporto di Fontanarossa. Poi l’utilizzazione efficace delle risorse naturali per ridurre la dipendenza energetica dalle risorse tradizionali. Verranno promosse la produzione e l’utilizzazione di energia rinnovabile e adottate misure per l’efficienza energetica, completando la rete di distribuzione del gas metano. Oltre all’energia questa seconda priorità contempla anche un intervento nei settori delle infrastrutture idriche, della prevenzione dei rischi e del trattamento delle acque reflue, con investimenti produttivi nell’ambito del riciclaggio”. “Terza priorità è la valorizzazione delle identità culturali e delle risorse paesaggistico-ambientali per attrattività turistica e lo sviluppo, per promuove un turismo sostenibile, grazie al miglioramento del potenziale culturale e naturale della Sicilia. Prevediamo la tutela dei siti storici e il sostegno alle Pmi attive nella gestione del patrimonio culturale e delle reti di tutela ambientale. I piano di sostegno agli investimenti produttivi nel settore turistico tratteranno principalmente il problema della diversificazione della domanda, quale la destagionalizzzazione, e una potenziata sinergia fra fruizione dei beni culturali e turismo”.

“La diffusione della ricerca, dell’innovazione società e dell’informazione – prosegue Cimino - è la quarta priorità. Prevediamo di promuovere la competitività generale grazie ad una migliore integrazione della ricerca pubblica e privata nell’economia. Si punterà sul trasferimento dei risultati della ricerca di centri pubblici e di università alle imprese provate e sulla promozione e l’avvio di imprese in nuovi settori. L’innovazione sarà promossa attraverso piani specifici di sostegno con particolare attenzione ai raggruppamenti di imprese. E per aumentare la competitività delle Pmi locali e per ridurre la lacuna digitale, localizzata per lo più nelle zone rurali interne della Sicilia, sarà promossa la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione”. “La quinta priorità del nostro programma - prosegue Cimino – riguarda lo sviluppo imprenditoriale e l’aumento della competitività dei sistemi di produzione locali grazie alla promozione di raggruppamenti di imprese di ampie dimensioni e di piccole e medie imprese, all’aumento dell’ampiezza media delle Pmi locali, all’accesso delle Pmi a servizi avanzati, al miglioramento delle condizioni economico-finanziaria utilizzando il credito d’imposta e Confidi”. Per Ciminp, la sesta priorità è lo sviluppo urbano sostenibile “che mira a promuovere le zone urbane con finanziamenti destinati alle imprese, alle infrastrutture sociali, al rafforzamento dei poli sanitari regionali. All’interno di questo asse verranno adottate misure anche per alleviare gli effetti negativi delle congestioni di traffico stradale e per ridurre inquinamento atmosferico e acustico, riqualificare i siti industriali inquinati e le aree contaminate, ma anche prevenire i rischi”. “Ma perche tutto ciò si realizzi - conclude l’assessore al Bilancio – occorre una governance della capacità istituzionale e una assistenza tecnica: questa è la settima priorità del programma 2207-2013 il quale prevede uno stretto coordinamento fra i vari Dipartimenti che partecipano alla gestione delle politiche di intervento finanziati dal Fesr, il rafforzamento della gestione temporale e spaziale attraverso organismo intermedi, il controllo di merito e finanziario degli interventi scelti, la valutazione dell’impatto della politica di intervento per massimizzare la mobilitazione di investimenti privati e la creazione di nuovi posti di lavoro, ma anche fornire al pubblico il massimo delle informazioni sugli interventi tramite un adeguato sito web e di comunicazione diretta con le categorie e gli enti locali e, infine, uno stretto rapporto di concertazione con le categorie ed associazioni che rappresentano la società civile in Sicilia”. (Giancarlo Felice)