“Il decreto - sottolinea Sorbello - ha tenuto conto che la presenza di sostanze maleodoranti nell’ambiente causa fastidi tra la popolazione e in alcuni casi genera preoccupazione per eventuali conseguenti effetti nocivi sulla salute, non solamente in aree particolarmente industrializzate come quelle riconosciute ad elevato rischio di crisi ambientale. Si tratta di un fenomeno diffuso che rientra nell'ambito più generale dell'inquinamento atmosferico ma che non viene esplicitamente e direttamente regolamentato dalle norme vigenti in materia. Il documento fornisce, agli enti preposti al controllo dell'inquinamento atmosferico, uno strumento che induca i titolari degli impianti all'adozione di provvedimenti atti al miglioramento della salute umana e al rispetto dell'ambienteâ€. L'ufficio speciale A.E.R.C.A (Aree ad elevato rischio di crisi ambientale) dell'Assessorato al Territorio e all'Ambiente ha elaborato alcune raccomandazioni per facilitare la ricerca di interventi di prevenzione di rilasci di sostanze che generano odori da attuare, nelle forme opportune, su impianti o processi o attraverso procedure e norme di comportamento. Le raccomandazioni sono indirizzate a tutte le attività e agli impianti produttivi che potenzialmente possono essere causa di odori nell'ambiente e non solamente a quelle di maggiori dimensioni o ubicate nelle aree industriali o soggette a norme specifiche vigenti in materia ambientale. Gli enti preposti al controllo, nell'ambito delle proprie competenze, vigileranno affinché queste raccomandazioni vengano adeguatamente adottate e ad intervenire con provvedimenti che si dovessero ritenere più opportuni ed efficaci per il rispetto dell'ambiente e della salute. I piani e i programmi soggetti alle autorizzazioni VIA e VAS, le relazioni tecniche che accompagnano le domande di autorizzazione in campo ambientale, dovranno includere anche l’esame dell’eventuale presenza e rilascio di odori, nonché specificare le misure preventive adottate. (Enzo Fricano)