Appuntamento in 2.700 piazze italiane per sostenere AIRC.Con 8 euro fai il pieno di salute e fai crescere la ricerca sul cancro. “Quella di sabato 31 gennaio è la prima iniziativa di raccolta fondi dell’anno. Grazie alla mobilitazione di 20 mila volontari, 438.000 mila cittadini, quante sono le reticelle di arance distribuite, e alla generosità della Regione Siciliana,

 questa giornata potrà portare alla ricerca 3,5 milioni di euro” esordisce così il Presidente AIRC Piero Sierra. E aggiunge “Questo risultato è per noi un ottimo punto di partenza, senz’altro molto incoraggiante perché permette ad AIRC di mantenere gli impegni assunti. Garantire continuità ai progetti selezionati è il nostro primo obiettivo: nella quasi totalità si tratta di programmi pluriennali che non possiamo permetterci di interrompere. Perché una ricerca possa raggiungere risultati concreti, infatti, è fondamentale riuscirne a coprire l’intero ciclo, darle stabilità. “Siamo pronti ad affrontare un altro anno di sfide. 428 progetti di ricerca e oltre 3.700 ricercatori contano su di voi” conclude Sierra.“E l’impegno di AIRC cresce ogni anno” spiega il Direttore Scientifico di AIRC Maria Ines Colnaghi “soprattutto nei confronti dei giovani ricercatori. AIRC ha deciso di potenziare ulteriormente il programma Brain Gain, un vero e proprio piano di investimento pluriennale sulla prossima generazione di scienziati, con uno stanziamento nel 2008 di 5.380.000 Euro”. È da sottolineare che questa cifra va ad aggiungersi al tradizionale programma di borse di studio di AIRC e FIRC, per il quale nel 2008 hanno deliberato 4.225.000 Euro. AIRC attraverso questo progetto offre ai giovani un percorso che prevede prima di tutto esperienze formative presso grandi istituzioni di ricerca italiane, e da qui la possibilità di andare all’estero per un lungo periodo per confrontarsi con ricercatori di tutto il mondo. Ma la vera forza del progetto è quella di creare condizioni lavorative particolarmente attraenti nel nostro Paese per incoraggiare il rientro dei giovani perché mettano a frutto il bagaglio di conoscenze acquisite. “Infatti” spiega Colnaghi “i ricercatori che hanno dimostrato di avere buone capacità in ambito scientifico, di saper perseguire i propri obiettivi con successo e di saper gestire con oculatezza le loro ricerche possono poi ambire a un finanziamento che consenta di ritornare a fare ricerca in Italia con un laboratorio tutto loro”. La campagna annuale “Le Arance della Salute” è per AIRC un’opportunità per sottolineare il legame tra alimentazione e cancro. La prevenzione attraverso la modificazione delle nostre abitudini di vita rappresenta un’arma efficace per ridurne l’incidenza. Gli alimenti di origine vegetale giocano un ruolo chiave in questa prevenzione per il loro contenuto eccezionale di svariate molecole anti-cancro, tali da impedirne all’origine lo sviluppo. Essi impediscono alle cellule pre-cancerose di acquisire quella forza necessaria per raggiungere uno stadio avanzato. Di cibo e di come agisce sul nostro organismo parla Pier Giuseppe Pelicci, direttore del Dipartimento di oncologia sperimentale dell’Istituto Europeo di oncologia di Milano e membro della Commissione Consultiva Scientifica di AIRC: “Gli alimenti che consumiamo agiscono sul nostro corpo attraverso la modulazione e la regolazione del metabolismo. Ciò significa che, in base a ciò che mangiamo, favoriamo o disincentiviamo la produzione di determinate sostanze (ormoni, mediatori, neurotrasmettitori eccetera) che, a lungo andare determinano anche il nostro stato di salute”. La scoperta dello stretto legame tra alimentazione, metabolismo e malattie ha fatto passi avanti grazie allo sviluppo della nutrigenomica, ovvero della conoscenza dei meccanismi fini che legano il metabolismo stesso ai nostri geni. In particolare Pelicci ha lavorato su p66, un gene responsabile di alcuni, negli ultimi anni, importanti processi di regolazione dell’invecchiamento cellulare e, al contempo, di alcune forme di sovrappeso, attraverso secrezione dell’ormone insulina. “I modelli sperimentali privi di questo gene sviluppano meno tumori e non ingrassano. Vi è quindi un collegamento, a livello genetico, tra ciò che mangiamo, il nostro DNA e il metabolismo. Approfondire questi legami ci consentirà di mettere a punto consigli alimentari veramente personalizzati”. C’è un’altra importante area di ricerca, la nutraceutica, seguita dall’equipe di Pelicci presso il Campus IFOM-IEO di Milano e finanziata da AIRC. Questo nuovo filone di ricerca svela quali sono i composti anti-tumoriali delle sostanze di origine naturale in grado di inibire la genesi del tumore. Una dieta selezionata quindi non solo sarebbe uno strumento efficace per ridurre il rischio di tumore ma anche fonte di composti dalle attività terapeutiche. In alcuni alimenti sarebbero contenuti dei veri e propri farmaci, per questa ragione l’ impiego terapeutico dell’ alimentazione è stato denominato “nutraceutico” dall’ incontro dell’ approccio nutrizionale e farmaceutico.Il legame tra cancro e alimentazione viene trattato anche da Paolo Vineis, epidemiologo dell’Imperial College di Londra che ha partecipato allo studio EPIC, uno dei maggiori studi di epidemiologia in Europa, cofinanziato anche da AIRC. “Analizzando i dati europei salta subito all’occhio il collegamento tra cattiva alimentazione e sovrappeso, che è all’origine dell’epidemia di obesità a cui stiamo assistendo. Tutto ciò è anche strettamente legato all’aumento dei casi di cancro. Infatti l’importante novità dei dati studiati è che sia l’indice di massa corporea (che valuta il peso globale della persona in relazione all’altezza) sia la circonferenza addominale (che è un parametro indice di una diversa forma di sovrappeso, finora collegata principalmente al rischio cardiovascolare) determinano una riduzione dell’aspettativa di vita che passa anche attraverso un aumento dei casi di cancro”.In natura troviamo sia gli alimenti per vivere in salute che preziosi modelli molecolari a cui ispirarsi per disegnare nuove cure. Anche in questo caso l’arancia spicca per le sue qualità: una categoria di nuovi farmaci antinfiammatori e antitumorali derivati dai triterpenoidi naturali, molecole simili agli oli essenziali delle bucce d’arancia, potrebbe costituire una risorsa terapeutica o preventiva per la popolazione maschile a rischio di sviluppare il tumore prostatico, soprattutto quando esista una storia familiare di malattia. Lo studio, co-finanziato da AIRC e pubblicato sulla rivista internazionale Cancer Research, è stato condotto dall’équipe guidata da Adriana Albini, della Fondazione Multimedica Onlus di Milano, in collaborazione con l’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova e la Dartmouth Medical School del New Hamsphire. “Abbiamo scoperto” spiega Ilaria Sogno, ricercatrice dell’IRCCS Multimedica coinvolta nel progetto “che i triterpenoidi sintetici, simili ai terpeni naturali, sono antiangiogenici, chemiopreventivi e terapeutici; sono in grado anche di uccidere preferenzialmente le cellule di tumore alla prostata insensibili alla terapia a base di ormoni”. I terpeni sono oli essenziali presenti sulle bucce di agrumi. I ricercatori hanno già testato la ‘molecola della buccia d’arancia’ in provetta e in modelli preclinici, osservando che è in grado di agire efficacemente sulle cellule malate. Non solo, in collaborazione con gli USA sono stati avviati studi clinici di fase I nell’uomo.Questa ricerca convalida una volta di più il motivo per cui AIRC ha scelto l’arancia come testimonial d’eccezione. Come spiega Giovanni La Via, Assessore all’Agricoltura e Foreste della Regione Sicilia, il segreto dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP “è nascosto in una particolare combinazione di terra, sole e lavoro dell’uomo che permettono di ottenere nella Sicilia orientale, attraverso le cultivar Tarocco, Moro e Sanguinello, un frutto dalle caratteristiche uniche”. L’Arancia rossa di Sicilia IGP contiene infatti un enorme patrimonio di vitamine e di sali minerali. Le analisi dimostrano che il contenuto di vitamina ‘C’ nella cultivar Tarocco è doppio a quello degli altri agrumi e, inoltre, gli antociani, ossia i pigmenti naturali che ne determinano la colorazione, hanno uno straordinario potere antiossidante. “Ecco perché proprio l’Arancia rossa di Sicilia IGP diventa la testimonial più significativa nella prevenzione oncologica” sottolinea La Via .

PER TROVARE LE ARANCE DELLA SALUTE

CHIAMA IL NUMERO SPECIALE 840 001 001* attivo dal 29 gennaio

O VAI SUL SITO WWW.AIRC.IT

*uno scatto alla risposta da tutta Italia

Da sinistra,nella foto,  il presidente dell'Airc, Piero Sierra, la principessa Maria Carla Borghese (anima storica manifestazione) e l'assessore regionale all'Agricoltura, Giovanni La Via