La vicenda dei vaccini era balzata agli onori della cronaca alcuni mesi fa. L’assessore Russo aveva verificato che le direttive impartite alle Ausl per l’acquisto dei vaccini non erano conformi alle indicazioni del ministero della Salute, con la conseguenza che la Sicilia per la stessa campagna di prevenzione aveva speso oltre il 20% in più rispetto a molte altre regioni. La Commissione salute del ministero, infatti, vista la presenza in commercio di due vaccini, il Gardasil e il Cervarix, aveva sottolineato che entrambi presentavano profili di sicurezza, efficacia ed equivalenza ai fini della prevenzione del carcinoma del collo dell’utero (obiettivo principale di salute pubblica). L’acquisto dei vaccini, invece, era avvenuto “in esclusiva†e non con una gara ad evidenza pubblica, cosa che non ha consentito risparmi nell’acquisto. Le procedure di acquisto erano state portate avanti dalle Ausl siciliane (ad eccezione dell’Ausl 1 di Agrigento) sulla base delle indicazioni contenute in un decreto dell’ispettorato regionale sanità dell’11 marzo 2008, a firma del dirigente generale Saverio Ciriminna, che faceva proprio un documento di indirizzo di un comitato tecnico scientifico regionale, secondo cui era preferibile l’uso del vaccino Gardasil. Tale decreto è stato poi revocato in autotutela con un DDG del 15 gennaio 2009 che, all’articolo 4, recita: “per la copertura dei nuovi cicli vaccinali i direttori generali delle Ausl sono tenuti ad attenersi alla normativa vigente in materia di beni e servizi ed alle indicazioni fornite dall'autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture con il parere n. 78 del 20 marzo 2008â€. “E’ un parere – commenta l’assessore Russo – in cui si afferma il principio di trasparenza, non discriminazione e parità di trattamento. Da questo momento, la linea dell’assessorato è quella di procedere per le nuove forniture alla indizione di gara pubblica garantendo condizioni di effettiva concorrenza tra le aziende fornitrici dei vaccini disponibili in relazione all’obiettivo specifico della campagna vaccinale nazionale per la prevenzione del carcinoma del collo dell’utero. Sono certo che otterremo sensibili risparmi che permetteranno un altro passo avanti verso il contenimento della spesa e il raggiungimento degli ambiziosi traguardi previsti dal Piano di rientro. Il sistema della gara pubblica centralizzata è del resto un obiettivo che seguiremo anche per altri approvvigionamenti di beni e servizi, dall’acquisto di medicinali per le aziende sanitarie alla stipula di polizze assicurative più convenientiâ€. (Guido Monastra)