“Il governo della Regione è impegnato a chiudere definitivamente l’esperienza del precariato e siamo, ormai, vicini a raggiungere questo traguardo. Chi evoca il rischio che si ripetano percorsi già superati, lancia allarmi assolutamente ingiustificati. Il presidente Lombardo, infatti, ha detto e ripetuto che sono definitivamente chiuse le porte a ogni forma di nuovo precariato.

Anzi, stiamo lavorando perché, in Sicilia, con il sostegno della Regione, anche le aziende private possano trasformare a tempo indeterminato i rapporti di lavoro non ancora stabilizzati”. Lo ha detto l’assessore al Lavoro, Luigi Gentile, dopo aver appreso che fonti di stampa prefigurano il rischio di nuovo precariato in Sicilia. “Si tratta – dice Gentile - di una erronea interpretazione del bando per l’attivazione di work esperiences in imprese, rivolte a disoccupati in condizioni di svantaggio sul mercato del lavoro. Questo bando non può, in alcun modo, determinare la creazione di nuovo precariato negli enti locali siciliani, perché, secondo l’articolo 51 della legge regionale 2 del 2002, i datori di lavoro pubblici non possono erogare, per questo tipo di finalità, borse formative o assegni di studio. Un concetto chiarito, senza possibilità di equivoci, anche dalla circolare dell’assessore al Lavoro numero 22 del dicembre 2002. In ogni caso, nei prossimi giorni emanerò una nuova circolare per fugare ogni eventuale dubbio o timore di sorta”. “L’impegno del governo – aggiunge l’assessore al Lavoro – è chiaramente rivolto alla stabilizzazione del precariato che grava ancora sul bilancio della Regione, ma anche a incrementare l’occupazione stabile nel settore privato, e invertire il trend negativo determinato dalla crisi economica globale. Come assessore ai Lavori pubblici, ho sbloccato una serie di bandi per la realizzazione di infrastrutture e di cantieri edili, per poter creare nuovi posti di lavoro in questo settore. Per sostenere le imprese che vogliano rendere definitivi i rapporti di lavoro a termine, il disegno di legge in discussione in questi giorni all’Ars – conclude Gentile – prevede la possibilità di concedere dei contributi, coerenti con i limiti imposti dall’Unione europea, per le aziende che assumano a tempo indeterminato o che trasformino i rapporti a termine in contratti stabili”.