“Sei pescherecci siciliani, già dalla fine di luglio, potranno pescare liberamente nelle acque territoriali egiziane. Gli accordi di cooperazione firmati con l'Egitto e la Tunisia consentiranno ad alcuni armatori del distretto di Mazara del Vallo di utilizzare le zone di libero scambio individuate; un risultato che avrà importanti ricadute su tutte le altre attività legate alla filiera itticaâ€.
Lo afferma il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, a margine del quinto Forum del Mediterraneo, tutt’ora in corso a palazzo dei Normanni. “L’assessore alla Pesca, Roberto Di Mauro e il presidente del distretto della pesca, Giovanni Tumbiolo, - continua il presidente - hanno avviato una concreta politica del mare e la Sicilia ha confermato un ruolo di primo piano, in termini di partenariato, grazie ai rapporti bilaterali e multilaterali sviluppati con i Paesi rivieraschiâ€. “Gli obiettivi - dice Lombardo - sono quelli di esportare il modello del distretto produttivo nei paesi del bacino del Mediterraneo e realizzare il progetto di una rete di distretti euromediterranei, dove la Sicilia possa rafforzare la sua centralità geografica ed economica non solo nel settore ittico, ma anche in altre filiere produttive dall’agricoltura al turismo e in particolare beni culturaliâ€. “Un accordo già siglato con la Giordania - prosegue il presidente - prevede progetti misti nei settori della pesca, dell’agricoltura, dell’agroindustria e dell’energia. Ed è in corso anche un progetto di partenariato con il Libano: le Nazioni unite hanno chiesto alla Sicilia un sostegno nel settore per facilitare la cooperazione tra pescatori palestinesi e libanesiâ€. “Nel 2010, le economie dei Paesi delle due sponde del Mediterraneo, - conclude Lombardo - si integreranno per realizzare infrastrutture in grado di collegare direttamente le capitali più ‘forti’, come Parigi, Madrid, Roma, Milano o Atene, alle grandi capitali del Sud, come il Cairo, Tunisi e altre ancora. L'Unione mediterranea potrebbe essere una grande opportunità per la Sicilia perché non si tratta solo di affermare la sua centralità geografica, ma di cogliere un’importante occasione di sviluppo. Inoltre, sarebbe un’attestazione concreta dei principi di autonomismo del nostro territorio, nel rispetto della collaborazione e dell’unità con le istituzioni centrali ed europeeâ€. (Stefania Sgarlata)