Il responsabile del Servizio per la provincia di Palermo del Dipartimento regionale della Protezione civile, ingegnere Calogero Foti, replica alle dichiarazioni rese alla stampa dall’assessore alla Protezione civile del Comune di Palermo, Roberto Clemente,

che ha manifestato “perplessità” sui lavori effettuati dalla Protezione civile regionale nella borgata di Belmonte Chiavelli. “Dopo il nubifragio che nelle scorse settimane ha colpito Belmonte Chiavelli - dichiara Foti - il Dipartimento regionale della Protezione civile, sostituendosi al Comune che non era in grado di affrontare l’emergenza, ha avviato le iniziative per consentire il ripristino delle condizioni di normalità”. “Il 25 settembre scorso - aggiunge il dirigente della Protezione civile regionale - la contrada di Belmonte Chiavelli è stata invasa da una colata di fango e di detriti. Gli effetti del nubifragio hanno anche causato l’interruzione dei servizi essenziali quali acqua e luce, mentre la rete fognaria è stata ostruita dal fango. Problemi che, ovviamente, hanno aumentato il disagio degli abitanti della borgata”. “E’ stato deciso che sarà l’Ufficio del Genio Civile di Palermo - sottolineea sempre Foti - a progettare l’intervento di sistemazione definitiva del vallone dove un tempo scorreva l’acqua, al quale deve essere trovato un nuovo tragitto perché quello naturale è stato occupato dalla trasformazione urbanistica della zona con costruzioni che insistono direttamente su quello che era il suo corso naturale. Lo scempio urbanistico avvenuto a Belmonte Chiavelli può notarsi anche dall’osservazione della zona su Google earth, dove nelle immagini satellitari del 2007 non risultano le costruzioni adesso esistenti”. “Al dipartimento Protezione civile regionale - ricorda Foti - è stato pertanto affidato l’incarico di eliminare tutto il materiale solido depositatosi dietro l’edificio denominato ‘Oasi della Speranza’, che in occasioni di eventi simili a quelli accaduti sarebbe stato trascinato a valle, riproponendo i disagi già avvenuti. La Protezione civile regionale ha anche curato il rifacimento della viabilità distrutta e il ripristino dei servizi essenziali per consentire il rientro degli abitanti nelle loro case”. “Non poche difficoltà - precisa sempre il dirigente della Protezione civile regionale - sono state superate durante il corso dei lavori quali l’assenza o la ritardata fornitura di acqua da parte del Comune di Palermo, al punto che ci siamo rivolti ai Comuni di Ficarazzi e di Altofonte che, con ammirevole sollecitudine, hanno immediatamente inviato le loro autobotti; per non parlare del mancato o ritardato prelievo di cassoni per la raccolta dei rifiuti speciali prelevati dai cantinati”. “L’intervento realizzato - dice sempre Foti - non può essere ritenuto esaustivo, ma è stato finalizzato esclusivamente alla messa in sicurezza del quartiere. Riguardo alle dichiarazioni dell’assessore comunale, Roberto Clemente, riportate sulla stampa, stupisce che un amministratore del Comune, presente sui luoghi, esprima ‘perplessità sui lavori e dubiti che tutto sia a posto’. In primo luogo perché lascerei tali esternazioni, che sortiscono il solo effetto di allarmare ingiustificatamente i cittadini, a tecnici qualificati e poi perché dall’assessore comunale alla Protezione civile ci si aspetta, più che da ogni altro cittadino, proposte di soluzioni, così come sarebbe logico nell’ottica di sussidiarietà tra le componenti del sistema di protezione civile”.(g.a.)