Venticinque tra architetti e interior design provenienti da tutto il mondo parteciperanno alla missione di incoming organizzata dalla Regione, nell’ambito di un progetto comunitaro interregionale, per la promozione e il sostegno del settore lapideo della Sicilia. Architetti e interior design, selezionati dall’Isitituto per il commercio estero si recheranno in visita, da oggi sino a sabato,

presso i principali siti produttivi del lapideo siciliano. Il programma prevede anche la visita allo showroom temporaneo, allestito nel Parco Archeologico del Castello a Mare, dove si terrà anche un meeting tecnico sulle pietre locali, descrivendo le possibilità del loro utilizzo, le caratteristiche tecniche e i processi di lavorazione e produzione. L’azione di incoming che si svolge in Sicilia fa parte del progetto Interregionale Lapideo II, ed è un programma improntato sul concetto di sistema di sinergie regionali, nato dalla collaborazione tra Sicilia, Sardegna, Liguria, Toscana e Veneto, sotto il coordinamento dell’Ice di Roma. “I marmi siciliani – spiega l’assessore regionale Titti Bufardeci – rappresentano una nicchia di eccellenza che ha grandi chanche per acquisire nuove quote di mercato anche in momento di contrazione complessiva del sistema economico. Soprattutto se riusciremo ad aggredire quei puntando sui mercati asiatici e nordafricani, dove è possibile entrare con prodotti ad altissimo valore aggiunto”. Scenario della due giorni di promozione sarà il Parco Archeologico del Castello a Mare, uno dei più importanti interventi di riqualificazione urbano-portuale mai effettuati a Palermo dal punto di vista ambientale, storico e monumentale. Inaugurato lo scorso 6 agosto, il suo restauro è stato portato avanti da una collaborazione tra l’Autorità portuale, l’Assessorato regionale dei Beni culturali e ambientali, il suo braccio operativo, la Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Palermo, e il Comune. Per ricostruire l’antico assetto attorno al Castello è stato necessario liberare parte del Molo Trapezoidale demolendo circa 87 mila metri cubi di edifici presenti in area demaniale: al termine degli altri interventi previsti, si creerà un percorso turistico in grado di unire il Parco archeologico alla Cala al “mare verde” del Foro Italico. “Un ulteriore tassello si è aggiunto – commenta Nino Bevilacqua, presidente dell’Autorità portuale di Palermo - al progetto di recupero dell’area portuale: l’apertura del Parco archeologico del Castello a Mare è il simbolo del programma di sviluppo e della nuova qualità del waterfront urbano. Ed è particolarmente significativa perché propone una colta appendice allo spazio dedicato al diporto, fruibile da cittadini e turisti, e riqualifica il tessuto urbano di riferimento, in linea con la scelta strategica compiuta dal Piano regolatore portuale che prevede una forte integrazione degli spazi urbano-portuali. Ospitare questa manifestazione, dopo la rassegna estiva, ne è una dimostrazione”. (Piero Messina)