Realizzare progetti sperimentali per l’inclusione sociale di categorie svantaggiate della popolazione. Sono stati pubblicati sul supplemento ordinario della Gazzetta ufficiale della Regione siciliana di oggi i due avvisi varati dall’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e delle Autonomie locali,
nell’ambito del Programma operativo “Fondo sociale europeo†2007/2013. A disposizione, in totale, ci sono 40 milioni di euro. “Intendiamo avviare – ha spiegato l’assessore Chinnici - un'azione di carattere innovativa finalizzata alla promozione di progetti pilota e improntata al coinvolgimento diretto degli enti locali, da un lato, e dell’amministrazione penitenziaria, dall’altro. Vogliamo promuovere percorsi di inclusione sociale attraverso attività di formazione, orientamento e work-experience in favore sia dei detenuti, sia di altri soggetti appartenenti alle diverse aree del disagio socialeâ€. L’obiettivo principale è quello di promuovere iniziative per garantire parità nelle opportunità per coloro che sono ai margini della società e che si trovano ad affrontare maggiori ostacoli nell'accesso al mercato del lavoro. Si tratta, quindi, di agire sul fronte sia del rafforzamento dei saperi e delle competenze, sia della rimozione di forme di discriminazione. In particolare, si vuole rafforzare l’integrazione sociale e contrastare i fenomeni di povertà attraverso una maggiore partecipazione dei soggetti svantaggiati e marginali alle opportunità occupazionali e formative. Per il primo bando, che mette a disposizione 30 milioni di euro e che vede come beneficiari tutti i soggetti in condizione di svantaggio sociale, a presentare i progetti possono essere i comuni siciliani. I capoluoghi di provincia potranno partecipare anche da soli, negli altri casi sarà necessaria una “coalizione territorialeâ€, con una popolazione minima di almeno 100mila abitanti. Ciascun progetto potrà prevedere, al massimo, la realizzazione di interventi per due delle cinque priorità sociali individuate (disabilità , immigrazione, disagio e devianza giovanile, dipendenze e parità di genere). Il costo complessivo di ciascun progetto non potrà superare i 2 milioni di euro (3 milioni per le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina). Per il secondo bando, che mette a disposizione 10 milioni di euro e che vede come beneficiari i detenuti o coloro che usufruiscono di misure alternative della pena (arresti domiciliari, affidamento ai servizi sociali), possono presentare progetti gli enti pubblici, gli enti di formazione, imprese e associazioni di categoria ed enti senza scopo di lucro. Tuttavia, visto il particolare ambito di intervento, i progetti dovranno ottenere, prima della presentazione, una valutazione sull’attuabilità della proposta, da parte dell’amministrazione penitenziaria coinvolta. La durata dei progetti deve essere compresa tra 18 e 24 mesi e il costo massimo singolo è di un milione di euro. Le domande, per entrambi i bandi, dovranno essere presentate entro 30 giorni dalla data di pubblicazione degli avvisi sulla Gazzetta ufficiale della Regione. (Fdp)