“La nostra Isola ha la necessità di avere un piano industriale organico, serio che miri allo sviluppo partendo dai settori strategici per la nostra economia: turismo, cantieristica navale, produzione automobilistica, infrastrutture stradali e ferroviarie.

Dobbiamo considerare la nostra Isola, nella stesura di questo piano industriale regionale, come una grande, unica area metropolitana abitata da cinque milioni di persone che hanno la necessità di muoversi rapidamente sia con le automobili, sia con i treni. La Sicilia ha necessità di autostrade moderne che colleghino le città capoluogo. Occorre inoltre programmare investimenti per realizzare una rete ferroviaria che supporti se non l’Alta ma almeno la media velocità e che consenta spostamenti in tempi almeno ragionevoli”. Lo ha detto questa mattina l’assessore all’Industria, Marco Venturi, intervenendo a Trabia all’XI congresso provinciale della UILM Palermo. Alla tavola rotonda dal titolo “Crisi in Sicilia”, moderata dal giornalista Michele Guccione, sono intervenuti anche Vincenzo Comella, segretario provinciale Uilm Palermo; Claudio Barone, segretario generale Uilm Sicilia; Carmelo barba gallo, responsabile organizzativo segreteria nazionale Uil; Pino Apprendi, vice presidente della commissione Attività produttive dell’Ars; Salvatore Burrafato, sindaco di Termini Imerese; Antonino Salerno, presidente di Confindustria Palermo; Giuseppe Seminara, presidente di piccole e medie imprese di Confindustria Sicilia. Al centro dell’intervento di Venturi, le numerose vertenze aperte in Sicilia sul fronte della metalmeccanica, dalla Fiat, ai cantieri navali di Palermo, alla Keller. “La posizione della Regione sulla questione Fiat è chiara. Per noi è fondamentale che Fiat resti a Termini Imerese. Ma è altrettanto importante che lo faccia decidendo di produrre vetture, magari puntando su quelle ecologiche. Non ci interessa molto una ipotesi di riconversione che punti all’assemblaggio. Abbiamo messo a disposizione ingenti risorse, oltre 400 milioni, l’Ars ha varato la legge sul credito di imposta. Siamo inoltre disponibili ad investire sul territorio per migliorare le infrastrutture stradali, portuali e su rotaia. Ma il Lingotto deve pensare ad un investimento produttivo a lungo termine che contribuisca anche a far crescere il tessuto dell’indotto. Adesso dobbiamo aspettare che Fiat presenti il piano industriale. Solo dopo potremo valutare e prendere in considerazione eventuali alternative. Noi però puntiamo sull’industria torinese”. Su Fincantieri e Keller Venturi ha detto: “Vale per i cantieri navali di Palermo e Keller quanto già detto, in linea generale, per Fiat. Il problema non è la commessa una tantum. Si deve decidere se Palermo deve essere una città a vocazione prevalentemente turistica o se viceversa si voglia puntare sullo sviluppo dei Cantieri navali sfruttando anche la posizione strategica che la Sicilia ha nel Mediterraneo. Allo stesso modo non è costruendo vagoni una tantum che si farà sopravvivere Keller. Si deve pensare in prospettiva: è la realizzazione di una rete ferroviaria moderna che consentirà ai lavoratori di pensare ad un futuro sereno e alla Sicilia di dotarsi di infrastrutture capaci di rendersi competitiva e allettante anche per chi voglia venire ad investire”. (W.P.)