“La manovra correttiva approvata oggi dalla giunta di governo serve a coprire le minori entrate che si sono verificate rispetto alle previsioni del Bilancio del 2009. Ma abbiamo colto anche l’occasione per porre le premesse per risparmi strutturali che ci aiuteranno,

anche nel futuro, a razionalizzare la spesa evitando gli sprechi. Per questo non si può parlare di una semplice variazione di bilancio. È, invece, una dimostrazione di buon governo. Abbiamo modificato il testo già approvato nelle settimane scorse dal governo; per questo ho voluto un secondo passaggio in giunta per una condivisione da parte dei colleghi assessori dei contenuti ma anche della filosofia della manovra”. Lo ha detto l’assessore regionale al Bilancio, Roberto Di Mauro, dopo l’approvazione in giunta della manovra correttiva da un miliardo di euro. “Per l’esattezza – ha continuato Di Mauro – l’entità della manovra è di un miliardo e 175 milioni di euro, attraverso riduzioni di spesa per 705 milioni sul bilancio del 2009 e le maggiori risorse trasferite dallo Stato quale rimborso di somme anticipate dalla Regione per la sanità”. “Con la Manovra – ha aggiunto l’assessore - acceleriamo il processo di liquidazione e soppressione, a partire dal 1° gennaio 2010, degli enti regionali non strategici, tra i quali l’Ente di sviluppo agricolo e altri soggetti minori”. Il personale dell’Esa transiterà in Resais. “Per evitare il formarsi di nuovi debiti, abbiamo varato norme per agganciare le uscite all’effettività disponibilità delle risorse necessarie in bilancio, prevedendo severe sanzioni per i dirigenti della Regione o per gli amministratori di enti e società partecipate dalla Regione che non dovessero osservare le nuove prescrizioni”. Per i dirigenti generali, il rispetto delle nuove misure è un obiettivo prioritario. Il mancato rispetto comporterebbe la non corresponsione dell’indennità di risultato; per gli amministratori delle società e degli enti partecipati che registrano una gestione deficitaria per tre anni consecutivi scatterebbe il provvedimento di decadenza e non potrebbero ricoprire per i successivi cinque anni alcuna carica in enti pubblici regionali. La norma si applica a partire dal 2006. Per il contenimento della spesa, la manovra stabilisce che per gli anni 2010, 2011 e 2012, le obbligazioni assunte dai vari dell’amministrazione regionale e da enti e società partecipate non possono superare quelle del 2008. “Abbiamo esteso – ha proseguitoDi Mauro – anche ad enti e società partecipate il rispetto del patto di stabilità e definiremo con le associazioni dei comuni e delle province il concorso di questi all’osservanza del patto stesso. Inoltre, abbiamo abolito la norma che escludeva le spese dei comuni per le attività dei lavoratori socialmente utili dal patto di stabilità. Una norma impraticabile per il dissenso manifestato dallo Stato”. In direzione di un maggiore e duraturo risparmio vanno le norme per la limitazione del ricorso a personale esterno negli uffici di gabinetto (non più di 5 persone), per i quali, a partire da quelli di prossima istituzione, è previsto un taglio non inferiore del 30% nel numero di componenti; ogni singolo ramo dell’amministrazione dovrà ridurre del 20%, entro la fine dell’anno, il personale esterno utilizzato. È prevista la riduzione dei compensi ai componenti degli organi di amministrazione di enti, aziende, consorzi, società e istituti partecipati dalla Regione, che non potranno superare, fin dalla data di approvazione della manovra, i 25 mila euro all’anno; per i componenti degli organi di revisione e dei collegi sindacali, i compensi saranno ridotti del 30%”. È previsto, inoltre che i comuni, le aziende e gli enti controllati dalla Regione, una volta scaduti eventuali contratti di servizio con ditte esterne, utilizzino il personale inserito nell’elenco speciale regionale dei lavoratori forestali e il personale in servizio nelle società partecipate – previa apposita convenzione – per la manutenzione del verde pubblico. La manovra non prevede soltanto risparmi, ma stanzia le somme per il pagamento di debiti pregressi e, soprattutto, i finanziamenti per i lavoratori socialmente utili e la Formazione professionale. “Per il Fondo unico per il precariato e per il finanziamento delle misure di fuoriuscita dal bacino dei Lsu, abbiamo recuperato 43 milioni, mentre per la Formazione abbiamo previsto, per il finanziamento del piano del 2010, una spesa di 242,6 milioni di euro da finanziare, prioritariamente con le risorse liberate sugli assi del Por 2000/06, con economie degli anni precedenti e con l’impiego di risorse del Fas 2007/13 e altre fonti extraregionali”. Tra le altre uscite, circa 90 milioni di euro per il finanziamento delle quote a carico della Regione del Fondo sanitario nazionale per il 2006 e 2007 e i 12,5 milioni per i debiti nei confronti di Multiservizi derivanti dalle convenzioni stipulate dall’assessorato alla Sanità per la gestione di servizi ausiliari; lo stanziamento di 4 milioni all’anno, a partire dal 2010, per il pagamento dei debiti dell’Ente acquedotti siciliani (Eas) nei confronti dell’Enel e del comune di Sciacca; lo stanziamento di 2,2 milioni all’anno al consorzio Asi di Agrigento per fronteggiare i debiti e gli atti di pignoramento; 25 milioni andranno all’Agenzia dei rifiuti e delle acque per i debiti per la fornitura di gas naturale per il funzionamento del dissalatore di Trapani; 5,2 milioni per i contributi relativi agli anni 2006/7/8 e 2009 destinati ai gestori dei servizi taxi della Sicilia; 2,5 milioni per il mutuo prima casa per le famiglie di nuova costituzione; 5,7 milioni per i contratti di formazione specialistica e 1,250 milioni per le indennità di abbattimento animali”.