chiede al Governo di rivedere la norma con la quale dal primo gennaio del 2009 sarebbero necessari dieci anni di residenza consecutiva in Italia per avere diritto all’assegno sociale. Una norma che penalizzerebbe ingiustamente proprio quegli emigrati che, dopo una vita di sacrifici vissuta all’estero, rientrano in Italia per trascorrere dignitosamente gli ultimi anni della loro difficile esistenza. “Spero che il Governo – ha dichiarato l’On. Porta, primo firmatario dell’Ordine del Giorno – voglia davvero dare seguito a questa raccomandazione, evitando di continuare sulla strada seguita finora, fatta di tagli alle politiche per gli italiani all’estero e di provvedimenti discriminatori nei confronti di emigrati ed immigratiâ€. “Vincolare la concessione di una prestazione assistenziale come l’assegno sociale a condizioni che ne vanificano il carattere universale ed umanitario – ha aggiunto il parlamentare del PD – è segno di una assoluta mancanza di sensibilità politica oltre che di una chiara volontà discriminatoria nei confronti di cittadini che al pari di altri hanno diritto a ricevere tale beneficioâ€.