Più volte è stato auspicato che facessero lobby tutti insieme, ma mai è accaduto. Peccato! D’altra parte il funzionamento della rete consolare italiana non può non interessare tutti gli eletti nella Circoscrizione Estero. L’esenzione dell’Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) sulla prima casa anche per gli iscritti all’AIRE, oppure l’assegno sociale per gli emigrati italiani indigenti che rimpatriano sono anche due diritti che non potevano e non possono non essere difesi, quantomeno, da tutti e diciotto i parlamentari eletti all’estero indipendentemente dalla loro appartenenza politica. Anche quanto sta accadendo con la legge finanziaria 2009 con i relativi tagli ai capitoli di spesa del Ministero degli Affari Esteri destinati agli italiani all’estero, per complessivi 29 milioni di euro rispetto agli 82 milioni spesi nel 2008, non può lasciare indifferente l’intera pattuglia di parlamentari della Circoscrizione Estero. Visto e considerato che questi tagli, tra l’altro, priveranno di un minimo di sostegno economico gli indigenti italiani emigrati e costringeranno anche a chiudere bottega o a ridurre drasticamente la loro attività gli enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana nel mondo, che sono frequentati da circa 700.000 ragazzi desiderosi di imparare la lingua di Dante. Specialmente in quest’ultima circostanza tutti ci saremmo aspettati un fronte comune e compatto dei diciotto parlamentari in difesa degli interessi degli italiani all’estero con prese di posizioni forti e, soprattutto, con iniziative eclatanti nello stesso parlamento, alla maniera di quanto spesso hanno fatto e fanno i radicali di Marco Pannella ed i leghisti di Umberto Bossi per sostenere le loro battaglie anche attraverso un minimo di visibilità e di pubblicità per le loro richieste politiche. Invece il governo ed il parlamento italiani, da mesi, stanno tartassando l’Altra Italia nel mondo nel silenzio quasi assoluto dei parlamentari che fanno parte della maggioranza di governo e con i parlamentari del Partito Democratico che, al contrario, hanno un gran daffare con la presentazione di emendamenti e ordini del giorno in difesa degli interessi delle comunità italiane all’estero che, tuttavia, servono a poco se non condivisi dal governo e dalla maggioranza parlamentare. Mentre assistiamo alle proteste delle comunità italiane in alcuni Paesi a forte emigrazione italiana, con manifestazioni pubbliche presso le sedi diplomatico-consolari, il cui eco, peraltro, resta circoscritto all’interno del circuito mediatico degli italiani all’estero e del MAE e quindi con scarsissima efficacia. Ad onor del vero, proprio in questi ultimi giorni, c’è stata finalmente una posizione bipartisan sui tagli della finanziaria 2009 agli italiani all’estero, anche se quest’ultimi ne avrebbero fatto volentieri a meno, ed è quella presa dal deputato dell’Italia dei Valori Antonio Razzi (opposizione) e dal deputato del Popolo delle Libertà Guglielmo Picchi (maggioranza), entrambi eletti in Europa, i quali, bontà loro, sono stati concordi nell’affermare che "se i soldi non ci sono, non ci sono!". Proprio un bel modo di difendere gli italiani all’estero, non c’è che dire, complimenti! (dino nardi*\aise) * consigliere Cgie