VOTO AGLI STRANIERI: LA GIUNTA TOSCANA PREPARA UNA PROPOSTA DI LEGGE AL PARLAMENTO
(FONTE AISE) "È positivo che si riapra il dibattito sul diritto di voto agli stranieri che vivono nelle nostre città . E benvenuta è una veloce discussione in Parlamento. In Toscana, ne discutiamo da tempo.
La giunta ha già pronta una proposta di legge da inviare alle Camere e il testo, che attua uno dei principi più innovativi contenuti nel nuovo statuto regionale in vigore dal 2005, quello della promozione del diritto di voto per gli stranieri, potrebbe essere licenziato ed inviato in Consiglio regionale già entro settembre". L'assessore alle riforme istituzionali della Toscana, Agostino Fragai, interviene così sul dibattito nazionale che si è riaperto negli ultimi giorni sul diritto di voto degli immigrati alle amministrative, dopo gli interventi di Walter Veltroni e del presidente della Camera Gianfranco Fini. Il primato in Europa è dell’Irlanda, dove gli immigrati votano oramai dal 1963. Con l’Irlanda, ci sono il Regno Unito, la Svezia, la Danimarca, l’Olanda ed il Belgio. Nessun diritto di voto è invece garantito in Italia agli stranieri. "Un vuoto che la Toscana aveva già deciso di colmare scrivendo e promuovendo una proposta di legge, già annunciata, da indirizzare al Parlamento", spiega l'assessore. "Dopo aver di recente concesso con una legge regionale la possibilità agli stranieri di partecipare ai referendum consultivi, ora è il momento di permettere agli stranieri di votare ed essere votati nelle elezioni amministrative. Se passerà la nostra proposta, - prosegue l'assessore - dal 2010 gli stranieri in regola con il permesso di soggiorno che vivono in Toscana da almeno cinque anni potranno partecipare, assieme agli altri toscani, alla scelta del prossimo presidente della Regione e dei consiglieri del Consiglio regionale. Ma potranno votare già dal 2009 anche per le comunali, le provinciali, i consigli di quartiere e per ogni referendum, non solo consultivo, di Comuni, Province e Regioni". Tecnicamente, l’estensione del diritto di voto verrà assicurata semplicemente ratificando il capitolo C della Convenzione di Strasburgo del 1992. L’Italia, a differenza di altri Paesi, nel 1994 aveva infatti ratificato solo i primi due capitoli della convenzione. E per questo sarà sufficiente una legge ordinaria e non una modifica alla Costituzione: dunque un iter più breve. La proposta di legge scritta dalla giunta estende agli stranieri e a tutti gli apolidi non solo il diritto di voto ma anche la possibilità di essere eletti. "L'unico requisito richiesto – ricorda Fragai - sarà quello di essere residenti da almeno cinque anni, prima della data delle elezioni, nel posto dove si vota ed essere in regola naturalmente con il permesso di soggiorno". In Toscana, potrebbero essere 100 mila i potenziali stranieri chiamati alle urne e 1 milione e 200 mila in tutta Italia. Nel 1970 gli immigrati che vivevano nella penisola erano 144 mila, meno degli italiani (152 mila) che in quell’anno avevano preso la via dell’esodo. Quasi quaranta anni dopo la situazione è molto cambiata. "Non c'è motivo di opporsi al riconoscimento del diritto di voto agli stranieri, tanto più che il diritto sarà riconosciuto solo a chi è in regola e già vive nella legalità – conclude Fragai – Il diritto di voto va anzi a rafforzare il principio importante della legalità . Il rigore deve coniugarsi con più opportunità per chi si integra e la nostra proposta di legge si inserirà infatti all'interno di un pacchetto su diritti, integrazione e sicurezza proprio perché diritti e doveri devono stare insieme". "Molti degli stranieri che vivono in Toscana e che sono oltre il 6% della popolazione, - aggiunge - risiedono nella regione da tempo. Lavorano e pagano le tasse. In tanti negli ultimi anni si sono fatti raggiungere anche dalle famiglie. Contribuiscono alla crescita dell'economia. Rispettano tutti i doveri dei cittadini ed è giusto dunque che ne abbiano anche tutti i diritti. Francamente è incomprensibile l'atteggiamento delle forze politiche che si oppongono". (w.f.\aise)