ROMA - La relazione del Segretario Generale del CGIE, Elio Carozza, a nome del Comitato di Presidenza del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, si è soffermata sull’importanza della Conferenza Mondiale dei rappresentanti di milioni di giovani italiani e di origine italiana all’estero,

 per la continuità nel dialogo con le comunità oltreconfine, pur in una prospettiva che appare, peraltro, problematica nel rapporto dell’Italia con i suoi “cittadini” all’estero, soggetti a pieno titolo di tutti i diritti che la Costituzione riconosce ai suoi cittadini. Tra questi diritti due sono prioritari: “il diritto all'apprendimento della lingua e cultura italiana dei giovani e il diritto all’assistenza degli anziani”, per i quali con il riconoscimento del diritto di voto in loco all’estero e l'elezione diretta dei propri rappresentanti si è voluto rafforzare l’impegno dello Stato italiano. Il CGIE nelle sue diverse componenti di pensiero e di partito, è fermo e deciso, ad evitare lo “smantellamento” degli interventi, preannunciato dalla Finanziaria 2009, nonostante le opportunità che le comunità all’estero potrebbe offrire nel prossimo futuro se si procedesse, secondo un concreto piano di “razionalizzazione” sinergicamente e democraticamente partecipato, ad un più attuale e complessivo sviluppo nel contesto della “stagione delle riforme”.

Il CGIE e la Conferenza dei giovani

L’impegno del CGIE, nell’ambito di un innovativa gestione di "sistema" per gli italiani che all'estero, insieme al mondo dell’associazionismo alle rappresentanze dei Comites, dalle Consulte regionali ai parlamentari, ha raggiunto nel breve termine indubbi risultati. Lo testimonia la Conferenza dei giovani (Roma 10/12 dicembre), indetta dal Governo, alla base della quale c’è il determinante lavoro sinergico condotto in numerosissimi appuntamenti con la collaborazione degli stessi giovani maggiormente vicini alla comunità, dalla quale la comunita’ attende concreti esiti.

 L'Associazionismo

Sull’associazionismo italiano nel mondo la riflessione voluta e promossa dal Consiglio Generale, nell’ambito di un Gruppo di lavoro ad hoc, forte dell’impegno sinergico instaurato con le altre componenti del mondo degli italiani all’estero, sono emersi preziosi elementi per non disperdere la ricchezza di questa corale esperienza. L’associazionismo è "una risorsa privilegiata", per quanto non esclusiva, nelle relazioni delle istituzioni regionali e nazionali con le comunità emigrate. Offre visibilità, svolge ruoli di mediazione, assicura una pluralità à di obiettivi: ricreativi, sociali, culturali, professionali, religiosi. Non si tratta di un “fenomeno di retroguardia”, ma dinamico. Un ponte tra mondi in evoluzione, che stabilisce connessioni a partire da un sentimento di comune appartenenza su una nuova base identitaria italiana. Per questo ne viene chiesto il riconoscimento della soggettività politica ma non la “rappresentanza esclusiva dei partiti politici” . “Alle istituzioni rappresentative la responsabilità sociale e politica di lavorare in costante sinergia con questo mondo, e di lasciare che i giovani colgano il significato e la portata dell’importante patrimonio di conoscenze umane e sociali loro tramandato e traghettarlo attraverso i loro linguaggi e strumenti, nel mondo di oggi.

 Gli Anziani

Circa il documento sulla situazione degli italiani anziani nel mondo, realizzato dalla II Commissione tematica, con il contributo delle Commissioni continentali, che disegna la mappa dell’invecchiamento della popolazione italiana all’estero, le zone di disagio e gli elementi di potenzialità da valorizzare, il CGIE chiede a Governo e Parlamento un provvedimento legislativo che riconosca il diritto all’assegno di solidarietà sociale, anche per chi vive all’estero. Un provvedimento altresì capace di una saldatura tra le diverse generazioni, per non disperdere il capitale di memoria, esperienza e cultura di cui sono depositari i più anziani. Giovani, anziani e associazionismo sono i soggetti per i quali il CGIE intende sviluppare un intervento coordinato tra Stato, Regioni e Province autonome, CGIE , Comites e Associazioni, attraverso una progettazione strategica.

L'appuntamento di Parigi

L’iniziativa francese del 30 settembre a Parigi, ovvero la "Giornata europea en mouvent " , promossa dalla Francia in occasione del semestre di Presidenza UE, che ha visto riuniti a Parigi le delegazioni di 24 Organismi di rappresentanza degli emigrati dei 27 Paesi UE, ha segnato in sede europea l’importanza del modello italiano di rappresentanza ed ha indotto la Francia ad ampliare la propria rappresentanza sulla base dell’esperienza italiana. Obiettivo dell’assise: la nascita di un organismo europeo in grado di sollecitare l'attenzione delle Istituzioni dell'Unione, sia nei confronti dei milioni di cittadini europei che vivono in uno Stato Membro diverso da quello d'origine, che di quei cittadini che vivono fuori dai confini dell'Unione”. Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero intende dare continuità e concretezza, in sede nazionale ed europea, al percorso aperto dalla Presidenza francese dell'UE, e si adopererà per organizzare incontri in Italia ed all’estero. Con la "Risoluzione di Parigi " il documento finale approvato all’unanimità dalla Riunione del 30 settembre scorso, il CGIE si appresta a compiere un ulteriore passo avanti trasformando la sua funzione “consultiva” in un’iniziativa “propositiva” forte in ambito comunitario.” Fra i punti di grande rilevanza del documento: l'istituzione di una "rete diplomatica e consolare europea", un referente europeo nei servizi pubblici nazionali, il riconoscimento politico degli emigrati che vivono in Paesi diversi da quelli di origine sia nella UE che nei Paesi extraUE, un insegnamento europeo universale, un Commissario europeo con specifica competenza, un'Agenzia europea che monitori le politiche europee dell'emigrazione, una riunione annuale dei Consigli omologhi al CGIE nell'ambito delle Presidenze dell'Unione.

 La Rappresentanza del CGIE

 Le iniziative finora condotte dal CGIE hanno in parte mutato l’opinione e la considerazione di molti soloni che davano per conclusa la funzione del CGIE. Il Comitato ritiene che la stessa rappresentanza parlamentare, se meglio incanalata in un contesto di rete, potrebbe emergere con maggiore incisività. Il Consiglio è riuscito – anche se ad uno stadio non ancora del tutto compiuto – ad avviare un’”azione di rete”, grazie ad una formazione bipartisan, nonostante le appartenenze e rappresentanze politiche, che ha reso costante il dialogo fra le diverse anime ed organismi presenti nel mondo dell’emigrazione ottenendo risultati fino a ieri impensabili (Incontri giovani, associazionismo…), anche se non evidenziati dai media dell’emigrazione, ma non sfuggiti alla pubblicistica nazionale.

La finanziaria 2009

In questi mesi, si è perpetrato un pesante “vulnus” al sistema di democrazia partecipativa: la mancata richiesta di parere da parte del CGIE sulla Finanziaria 2009, nonostante gli effetti drammatici che essa avrà sulle comunità italiane all’estero e sul rapporto con l’Italia, con la cancellazione del 66% dei finanziamenti (50 milioni di euro) rispetto ad una Finanziaria 2008 pari ad 83 milioni di euro. Due le voci dei capitoli di bilancio pesantemente colpiti:

 Lingua e cultura italiana: il bilancio 2008 per gli italiani all'estero fissava una somma pari a 34 milioni di euro. Il finanziamento previsto dalla Finanziaria 2009 mette a disposizione solo 14,50 milioni di euro, a fronte di una richiesta di 56 milioni di euro. Tuttavia, la disponibilità reale sarà inferiore a tale cifra per i fondi necessari alla risoluzione dei rapporti di lavoro con gli insegnanti che gli Enti Gestori saranno costretti a licenziare a seguito dell’inevitabile riduzione dei corsi. Tale manovra gioca a tutto sfavore del nostro Paese: impossibile mantenere livelli accettabili di promozione della lingua italiana, e della sua immagine nelle sedi governative estere, utilizzando cifre irrisorie in un contesto mondiale. Un intervento estremamente “miope”, e “irrazionale” anche e soprattutto alla luce degli obiettivi cui tende la Conferenza Mondiale dei Giovani italiani nel Mondo ed in vista delle richieste e proposte che saranno avanzate in quella sede. I nuovi mezzi di comunicazione telematica permetteranno alcune economie di medio e lungo periodo ma non effetti “miracolistici" nella diffusione del prodotto Italia, sia esso cultura, lingua, economia, politica.

 L'assistenza: tagli "vergognosi" per i risvolti che indurranno sull’assistenza diretta ai cittadini italiani in condizioni di disagio in tutto il mondo con un capitolo di spesa di soli 10 milioni di euro, a fronte dei 28 milioni a disposizione nel 2008. Un finanziamento che subisce un ulteriore assottigliamento in funzione degli impegni già contratti dall'amministrazione italiana con le società assicuratrici sanitarie in Argentina, che ammonta a 8 milioni di euro. Mentre dei due milioni di Euro disponibili, all’incirca un milione andrà indirizzato all’acquisto di polizze sanitarie per gli italiani indigenti in Venezuela ed Uruguay, altra area geopolitica critica per l’assistenza sanitaria. Rimarrà, pertanto, a disposizione per l’assistenza diretta in tutto il mondo all’incirca un milione di euro, con il quale sarà impossibile alleviare le difficoltà dei cittadini anziani poveri all’estero da parte delle stesse rappresentanze diplomatico-consolari, secondo le intese assunte con i comuni di residenza. “ Su questa voce di spesa si gioca l’immagine del nostro Paese all’estero, l’immagine del Governo all’estero, che pure nella precedente legislatura del Centro-destra aveva creato un Ministero ad hoc, ma soprattutto il mantenimento del collegamento con le comunità all’estero. Per questa ragione, il CGIE, che è stato parte attiva della mobilitazione in atto nei diversi continenti, esprime il proprio sostegno alla giornata di lotta promossa unitariamente dai sindacati italiani dei pensionati di CGIL, CISL ed UIL,che presenteranno in tutte le sede consolari le loro richieste in favore di politiche attive per gli anziani, continuando a “negoziare” ogni opportunità di recupero dei fondi necessari. La Comunità italiana all'estero non rappresenta un costo ma è, di fatto, una immensa risorsa. Pertanto, non sono oneri che rivendichiamo, ma investimenti che potrebbero soprattutto contribuire a fare uscire l'Italia dalle difficoltà economiche.

Gli impegni del CGIE per il 2009

1) Il CGIE affronterà nuove sfide, dando seguito a quanto finora fatto in questo 2008, dai giovani agli anziani, alla formazione, con un occhio attento al mondo del lavoro nelle sue diverse declinazioni (operai specializzati, maestranze italiane, ricercatori, manager, insegnanti, docenti universitari, militari, travet di Stato ad alto livello), partendo dalla formazione per arrivare ai diritti consolidati e spesso non rispettati. In sostanza, il lavoro italiano nel mondo con il suo alto tasso di mobilità, spesso forzata, ed attuale come segnalano indicatori di tendenze in atto nel Mezzogiorno... Il CGIE intende “recuperare”, in questo senso, la funzione di Osservatorio sociale e polo di riferimento del mondo delle politiche migratorie che costituiscono una parte importante della vita dei nostri giovani italiani all’estero. Una parte essenziale nella rete di collegamento del “sistema” italiani all’estero ed il Paese, fatta di nuove realtà, diversi linguaggi, strumenti, direttrici non afferenti alle organizzazioni tradizionali dell’emigrazione italiana nel mondo.

2) - Altro aspetto che sarà ripreso nel prossimo anno: il dialogo sull’alternativa pluriculturale e plurietnica ed il concetto di “identità italiana” plurale all’estero, e non solo all’estero. Un’ottica che dal mondo giovanile emerge netta e chiara con le sue diverse articolazioni, le molteplici esperienze, le numerose aspettative.

Infine, la relazione segnala: il deciso impegno del CdP del CGIE nell’affrontare le difficoltà che attraversano gli italiani in Italia ed all’estero; grande unanimità e compattezza nel rappresentare gli interessi delle comunità al di sopra di ogni identità e credo individuale; l’intervento nella “stagione delle riforme”, in funzione della quale, per la parte che concerne il contesto degli italiani all’estero, ha messo a disposizione dei vertici istituzionali in alcuni significativi incontri: conoscenze, risorse ed ipotesi di lavoro. Lo stesso Presidente della Repubblica ha assicurato seguirà con particolare attenzione questo delicato passaggio della riforma costituzionale che riguarda elementi di carattere nazionale ed internazionale. Il CGIE non lascerà nulla di intentato, come ha fatto finora giorno per giorno, per il recupero delle risorse finanziarie decurtate e per sensibilizzare quanti fino ad oggi hanno mostrato di non comprendere quale enorme ricchezza umana, sociale, politica ed economica essi rappresentano per il nostro Paese.