Azzia intervenendo nella Assemblea Plenaria del CGIE sulla discussione relativa al documento di “riflessione sull’associazionismo”, ha affermato che lo stesso debba essere ulteriormente arricchito con alcune sottolineature sul patrimonio culturale ed etico dell’Associazionismo degli italiani all’estero.

 Unico rispetto a tutte le altre forme di partecipazione sociale. Mi riferisco - ha detto Azzia - a due punti fondanti: all’etica come contenuto valoriale e operativo che l’associazionismo di emigrazione porta nel suo Dna e sul suo ruolo partecipativo e di proposta nella società civile. Oggi attualissimo più che mai. Manca nelle conclusioni del documento il pensiero del CGIE in ordine agli spazi, al coinvolgimento ed alla visibilità che lo stesso intende dare all’associazionismo nelle sue iniziative ed attività. Emblematica l’assenza di un progetto. Senza questi aggiustamenti, il documento rimane un elaborato teorico assolutamente apprezzabile e di valore ma, certamente, più adatto come strumento di studio . Non certo per le operatività del CGIE. Ricordando che si tratta di un pagina di storia del nostro Paese, la storia del CGIE, la nostra storia. Ma vista dal di dentro, dal basso invece che dall’alto. Azzia, parlando per semplificazioni, stante i termini restrittivi di tempo accordatogli, ha ricordato che l’associazionismo è la forma più antica di radicamento sociale dell’uomo perché risponde all’inseparabile esigenza esistenziale dell’uomo di cercare e di stare con l’altro. Di comunicare. Ha ricordato tra gli ingredienti culturali dell’associazionismo, la centralità dell’uomo, la tensione del volontariato, l’aggregazione attorno a valori ed ideali condivisi come quelli delle identità, delle radici religiose, della gioia di stare insieme, della solidarietà, della socializzazione. Azzia ne ha esaltato la longevità fondata sulla autonomia, contenuti operativi, capacità di proposta. Sempre sul nastro di partenza per la sua vocazione al nuovo ed al cambiamento. La spontaneità della sua nascita mai per decreto o dall’alto. Tutto questo patrimonio di valori non può essere sottaciuto nel documento ma sottolineato con forza anche per la memoria storica che rappresenta. Questo associazionismo è uno spaccato dal vivo di vita italiana, punto di riferimento e tessuto connettivo delle nostre comunità. E’ una bufala affermare che l’associazionismo di emigrazione sia in declino. E’ invece il contrario. Tra le nostre comunità cresce una gran voglia di associazionismo come voglia di partecipazione, conoscenza e aggiornamento alla vita ed alle cose italiane. E cresce come difesa alle difficoltà del momento. Le comunità si ricompattano come antidoto alle delusioni arrivate dalla politica, alle promesse elettorali mancate, alla assenza di un progetto per gli italiani all’estero, allo sdegno per i tagli alla assistenza agli anziani, alla scuola, alla cultura. Bene, ha detto Azzia, a tutte le altre aggregazioni sociali che operano in emigrazione. Prezioso il loro ruolo. Ma ha ricordato che tutte si muovono in direzione di interessi corporativi. Le comunità italiane ritornano all’associazionismo come l’aggregazione più affidabile, lo guardano con interesse anche quei connazionali che non sono etichettati, che non partecipano alla vita sociale ma mantengono vivo il sentimento d’italianità. Ovviamente, parliamo dell’associazionismo di oggi, non del secolo scorso, quello aperto all’incontro, al dialogo, alla cultura, al nuovo. Alla associazione “relazione”. Questo è l’associazionismo come lo vediamo e lo vogliamo noi. Quello aperto al mondo giovanile, con lo sguardo alla fiducia e tanta speranza. Questo associazionismo si ripropone come fattore insostituibile e serio, di rappresentanza e di soggetto sociale , di proposta e di mediazione culturale ma, anche, di supplenza come nel passato alle disattenzioni degli altri. In questa direzione Azzia ha presentato la seguente mozione di “aggiustamento” del documento di riflessione “sull’associazionismo”. L’Assemblea Plenaria la ha approvata alla unanimità.

MOZIONE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE DOMENICO AZZIA

L’Assemblea Plenaria

RITENUTO che nel documento “sull’associazionismo” presentato all’Assemblea Plenaria debba essere sottolineata la centralità dell’associazionismo nel contesto migratorio di tutti i tempi. Attualissimo ai nostri giorni;

CONSIDERATO che l’associazionismo possiede un patrimonio etico fondato sul volontariato e su contenuti aggreganti attorno a valori condivisi: centralità della persona, identità, solidarietà, socializzazione; RITENUTO che il ruolo fondante svolto nelle varie fasi storiche delle emigrazioni è stato sempre in prima linea nella difesa degli interessi del mondo migratorio per la sua grande capacità di adattamento al cambiamento ed al nuovo;

PRESO ATTO che oggi rappresenta il punto di riferimento delle nostre comunità all’estero tra le quali viene una pressante domanda d’informazione, partecipazione e coinvolgimento alla vita alle cose italiane; DELIBERA

SOTTOLINEARE nel documento il contenuto etico dell’associazionismo di emigrazione, il suo ruolo storico con particolare accentuazione a quello attuale di soggetto della società civile come fattore di rappresentanza di mediazione culturale e di proposta con capacità di supplenza.

DARE CENTRALITA’ indicando spazi, valorizzazione all’associazionismo di emigrazione nel contesto delle iniziative e delle attività del CGIE come ponte di riferimento credibile con le nostre comunità all’estero.