Ridotti ulteriormente gli accantonamenti per il Mae. I 7 milioni di euro destinati alle elezioni dei Comites e del Cgie confluiscono sui capitoli di spesa per l’assistenza ai connazionali nel mondo e per le attività educative, scolastiche e culturali dei lavoratori italiani all’estero. Chiesto il ripristino delle risorse per le ratifiche degli accordi internazionali decurtati dal Senato 

 La Commissione Esteri della Camera ha approvato la proposta di parere favorevole del relatore sulle parti della legge finanziaria 2009, modificate dal Senato, riguardanti il ministero degli Affari Esteri. Nel parere si prende atto sia della difficile crisi della finanza internazionale, sia delle ulteriori decurtazioni alle risorse per la politica estera italiana attuate tramite emendamenti al Senato che riducono ulteriormente gli accantonamenti per il Mae. Tagli che rendono sempre più complesso l’equilibrio tra le esigenze del rigore finanziario e quelle del mantenimento di elevati standard operativi. La Commissione sottolinea inoltre l’esigenza di reintegrare gli stanziamenti previsti, prima delle modifiche del Senato, nella Tabella A del ministero degli Esteri per la ratifica degli accordi internazionali. Nel corso del dibattito il relatore Enrico Pianetta (Pdl) ha spiegato come, durante il dibattito in Senato, nuove risorse siano state sottratte dalla tabella A del ministero degli Esteri per la copertura degli oneri derivanti sia dall’istituzione presso la Presidenza del Consiglio del Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale, sia dalla concessione di contributi statali alle “Associazioni combattentistiche”, per un totale di 4,5 milioni di euro nel triennio 2009-2011. Il relatore ha inoltre segnalato l’approvazione, alla V Commissione del Senato, di un emendamento che aumenta di 6 milioni di euro i fondi del capitolo 3121 destinati alla tutela e l’assistenza dei connazionali e delle collettività italiane all’estero e dei cittadini dell’unione europea nei paesi terzi, nonché alle provvidenze in favore dei profughi italiani. L’emendamento accantona altri due milioni nel capitolo 3153 che riguarda i contributi in denaro, libri e materiale didattico e relative spese di spedizione ad enti, associazioni e comitati per l’assistenza educativa, scolastica, culturale, ricreativa e sportiva dei lavoratori italiani all’estero e delle loro famiglie. Uno spostamento complessivo di otto milioni di euro che provengono dall’azzeramento delle risorse per le elezioni dei Comites (7 milioni) e del Cgie (1 milione). Il restante milione di copertura sarà a carico del fondo di riserva per le spese obbligatorie e d’ordine del ministero dell’Economia e delle Finanze. Pianetta ha completato il suo intervento auspicando un aumento delle risorse contenute nella Tabella A del ministero degli Esteri. Fondi, ridotti da 18 a 7,5 milioni di euro, che appaiono del tutto inadeguati rispetto agli obblighi internazionali assunti dall’Italia che devono essere ratificati. La necessità di reperire risorse per la ratifica degli accordi internazionali più urgenti è stata sottolineata anche dal sottosegretario agli Esteri Vincenzo Scotti e dal presidente della Commissione Esteri Stefano Stefani che ha rilevato come le attuali scelte finanziarie stiano compromettendo seriamente l’immagine del nostro Paese. Dello stesso tenore l’intervento di Margherita Boniver (Pdl) che ha parlato, per quanto riguarda l’ulteriore riduzione delle risorse del Mae, di un atto di involontario auto-lesionismo. La Boniver, che considera molto gravi i tagli dei fondi per le procedure di ratifica degli accordi internazionali, ritiene altresì che ormai si sia raschiato il fondo del barile anche per il funzionamento della rete periferica, in considerazione della sua attività e della sua ampiezza. Il deputato del Pd Marco Fedi, dopo aver ribadito l’opposizione del suo gruppo al provvedimento in discussione, si è detto contrario anche alla rimodulazione delle risorse per gli italiani all’estero. Un’iniziativa, quest’ultima, che reca danno all’espressione democratica del rinnovo dei Comites e del Cgie. Anche il vice presidente della Commissione Esteri Franco Narducci (Pd) ha protestato per il rinvio di fatto delle elezioni dei Comites e del CGIE che viene reso esplicito dall’azzeramento dei fondi necessari al rinnovo degli organi di rappresentanza. “Mi chiedo – ha detto Narducci - se gli italiani all’estero rappresentino ancora una priorità per il Governo che invece sembra dimenticarne le enormi potenzialità che rappresentano per il nostro Paese”. Il deputato, dopo aver precisato che il giudizio negativo sulla manovra di bilancio non può essere mitigato dal richiamo alla crisi finanziaria internazionale, ha infine evidenziato come gli impegni assunti dall’Italia nell’ultimo G20 a Washington risultino molto lontani dall’essere applicati.(G. M.- Inform)