rilevando che il Servizio ha sempre costituito un essenziale punto di riferimento per l’applicazione del sistema di tutela per i connazionali all’estero nell’area della sicurezza sociale e quindi il suo dissolvimento potrebbe essere esiziale a tale tutela. Negli ultimi anni – sottolineano nella lettera i sei parlamentari - si è già registrato inopinatamente un ridimensionamento del Servizio ed un depauperamento di risorse a fronte tuttavia della necessità di un notevole e costante impegno per il pagamento di circa 700.000 pensioni in regime internazionale. I sei deputati indicano in maniera dettagliata e documentata nella loro lettera le importanti funzioni finora assolte dal Servizio e chiedono quindi al presidente Mastrapasqua di salvaguardare la sua autonomia evitando l’accorpamento nelle Direzione Centrale delle Prestazioni. Infatti per una materia così complessa e delicata quale è quella della normativa internazionale di sicurezza sociale, l’accorpamento – secondo i parlamentari del PD - potrebbe causare dal punto di vista operativo una dispersione di competenze, una disomogeneità di comportamento e una perdita di professionalità da parte degli addetti ai lavori con ovvie ripercussioni sulla funzionalità del sistema di tutela finora adeguatamente assicurato, ma soprattutto rappresenterebbe un segnale di disinteresse verso i diritti previdenziali delle nostre collettività all’estero già ampiamente colpite da una legge finanziaria che ha drammaticamente ridotto il sostegno politico ed economico al mondo dell’emigrazione. (Inform)