Gli Italiani residenti in Svizzera da decenni hanno costruito una struttura solida ed altamente qualificata per i contenuti e l'organizzazione dei Corsi di Lingua e Cultura, sia quelli gestiti direttamente dal MAE sia quelli delegati agli Enti Gestori. Con grande spirito di dedizione e di rispetto per la nostra collettività e grazie soprattutto ad un coordinamento di tutte le forze: Enti gestori, Uffici Scolastici del MAE/ Ambasciata/Consolati e Comites, si è proceduto ad una riprogrammazione delle attività scolastiche per assicurare in quasi tutta la Svizzera, il mantenimento dei corsi fino alla fine dell'anno scolastico 2008-2009, cioè fino alla pausa estiva, contenendo nel limite del possibile le riduzioni, gli accorpamenti e la chiusura scolasti cadi alcune classi. Certo però che è didatticamente inammissibile dover riprogrammare a metà anno scolastico, con i conseguenti disagi di spostamenti di orario per gli alunni, le classi raggruppate con libri diversi, la perdita di ore di lavoro per gli insegnanti, la disuguaglianza di trattamento per chi non viene toccato da questo riaggiustamento, il mancato rispetto degli impegni presi con le scuole svizzere, che ospitano i nostri corsi che, soprattutto nei casi in cui sono inseriti, si lederà l'immagine stessa del nostro paese, se si sarà costretti a chiuderli nei prossimi mesi. A fronte di tutto ciò, non è consentito di abbassare la guardia e si invita tutta la comunità a continuare a manifestare il proprio disappunto, in vista anche della grossa incognita su come affrontare la ripresa delle attività scolastiche, dopo la pausa estiva. Pertanto è di vitale importanza ottenere dal Governo italiano informazioni rapide sull'attribuzione delle risorse stanziate con la finanziaria 2009 e ogni sorta di sostegno alla continuità dei Corsi di Lingua e Cultura Italiana. L'adesione alle proteste che negli ultimi mesi del 2008 hanno portato alla raccolta di decine e decine di migliaia di firme in tutto il mondo, Svizzera compresa, esse testimoniano con forza la volontà della comunità di salvaguardare l'italianità e le radici culturali che ci legano alla madre Patria, in ogni parte del mondo. Il Coordinamento Com.It.Es., unitamente ai Consiglieri del CGIE ed ai Parlamentari, ha manifestato l'esigenza di essere, tanto propositivi nell'ottimizzare la conduzione dei Corsi di Lingua e Cultura in tutte le sue espressioni locali e nelle sue espressioni territoriali a livello cantonale e di regioni linguistiche, quanto di essere irriducibilmente fermo e costante nel protestare contro provvedimenti che inficiano pericolosamente questo servizio, che per legge è, e rimane, "costituzionale " nei confronti degli Italiani residenti all'estero. La 1° Conferenza dei giovani italiani nel mondo, organizzata a Roma ha dimostrato in modo nettissimo come l'identità culturale e l'italianità dei nostri giovani sia il risultato non irrisorio ma concreto di un servizio, quello dei Corsi di Lingua e Cultura Italiana, che ci invidiano, tra l'altro, numerose nazioni europee. Il messaggio che ci è giunto da oltre 400 giovani provenienti da ogni parte del mondo, in rappresentanza delle giovani generazioni di Italiani residenti all'estero, che saranno confrontate con le sfide epocali del futuro, non può essere ignorato dal Governo italiano: il danno che si produrrebbe sarebbe di gran lunga superiore ai risparmi ottenuti con una manovra finanziaria cieca e senza alternative.