Potrei fare un pò di storia e parlare delle lotte dei lavoratori. Potrei parlare, come grande espressione di socialismo e di vanguardismo, delle scure miniere dove uomini, donne e bambini passavano 14 ore al giorno, cioè tuttoil giorno e tutta la vita. Ma purtroppo tutto questo è passato e niente giè potrà cambiarlo.Rimarrà così ,

doloroso e scuro nella storia dell’uomo e nella memoria biologica ed intelettuale dell’umanità. Oggi vorrei parlare di quelli che già quasi nessuno nomina, avanzata la crisi economica, apparso prima il “denghe” e dopo la febbre suina. Vorrei ricordare che ci sono milioni di essere umani che non hanno lavoro.E non parlo di quelli che ormai, da generazioni , erano abituati a questo, a soffrire e vivere morendo un pò ogni giorno. Parlo di quelli che questa ed altre crisi degli ultimi anni, hanno lasciato senza lavoro e che non solo non hanno chè festeggiare, ma non hanno addirittura chè mangiare e non credono che avranno un futuro per loro e le loro famiglie.Come quelli ch’erano poveri di prima. E vorrei parlare anche di quelli che lavorano per appena avere un pò di pane, un pane amaro che inghiottano mentre altri vicini si siedono a tavole piene dei più gustosi cibi. A tutti loro, vorrei desiderare una buona giornata, vorrei almeno promettere che i politici incominceranno presto a portare avanti politiche d’integrazione, politiche di democrazia vera, che cercheranno che ogni giorno la ricchezza del mondo sia condivisa da più abitanti, non importa di quale razza, nazionalità o condizione. Vorrei, la 1º maggio, regalare un sogno, questo mio sogno che da tanti anni mi accompagna e dà senso alla mia vita. (Antonina Cascio)