ROMA - Si profila l'intervento del Csm dopo l'attacco rivolto dal presidente del Consiglio ai giudici del processo Mills. Soprattutto tra i consiglieri togati è aperta la riflessione se chiedere l'apertura di una nuova pratica a tutela di quei magistrati o la discussione in plenum della proposta di risoluzione approvata nel luglio dell'anno scorso dalla Prima Commissione e da allora "congelata".

La proposta bacchettava Berlusconi per aver rivolto "gravi accuse delegittimanti" al presidente del collegio giudicante Nicoletta Gandus e al pm Fabio De Pasquale. Si dice "certo" dell'intervento del Csm il togato di Magistratura democratica Livio Pepino, che accusa il presidente del Consiglio di voler condizionare i giudici con "insulti e minacce" e che però assicura: "non ci faremo intimidire".

INSORGE ANCHE L'ANM

E' "inaccettabile che da parte di esponenti politici e di rappresentanti del governo vengano rivolte invettive e accuse di carattere personale nei confronti dei componenti del collegio del tribunale di Milano ed in particolare del suo presidente". Lo sostiene la giunta dell'Associazione nazionale magistrati che in una nota esprime solidarietà ai giudici del processo Mills. La critica dei provvedimenti giudiziari "é sempre legittima, ma è grave che vengano messi in discussione, e con questi toni denigratori utilizzati nelle ribalte mediatiche, non il merito del provvedimento, ma l'indipendenza e l'imparzialità dei giudici -afferma il sindacato delle toghe- In questo modo si minano fondamentali principi costituzionali posti a garanzia del corretto equilibrio tra poteri dello Stato". "Sorprende, ancora una volta -prosegue la nota- il 'garantismo a corrente alternata' utilizzato come chiave di lettura di vicende giudiziarie che riguardano esponenti del mondo politico-imprenditoriale a fronte del disinvolto giustizialismo con cui si commentano fatti di criminalità diffusa". Ogni giorno, fa notare ancora l'Anm, "i tribunali della Repubblica decidono della libertà e della responsabilità di persone accusate anche di gravi delitti. La credibilità di tali provvedimenti è un pilastro irrinunciabile del sistema democratico e del corretto vivere civile. E dovrebbe stare a cuore in primo luogo a chi ha responsabilità nel governo del paese". La nota si conclude con la manifestazione di "solidarietà e vicinanza" nei confronti dei "colleghi Gandus, Caccialanza e Dorigo".

BONAIUTI: ATTACCO A OROLOGERIA CONTRO IL PREMIER

"E' un attacco politico a orologeria e il premier Silvio Berlusconi risponde con il calore e l'umanità che gli sono propri ma subito si legge sui giornali dello 'sfogo', 'dell'ira del premier". Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, parlando a Mattino 5, risponde così sul caso Mills. In un'intervista Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato, dice che il premier "vuol presentarsi in parlamento per celebrare un processo contro i giudici". "Se pensa di utilizzare l'Aula come cassa di risonanza per questa operazione troverà pane per i suoi denti". "Silvio Berlusconi si deve dimettere perche' non ha titolo morale per governare", dice il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro.

FRANCESCHINI, GENTE INDIGNATA,PREMIER PENSA SOLO A SE'

c'é "grande indignazione" tra le persone comuni perché il premier Berlusconi pensa ai propri problemi e non a quelli delle persone come dimostra la sollecitudine con cui ha fatto approvare il Lodo Alfano. Lo ha detto il segretario del Pd, Dario Franceschini, al termine di una visita al mercato rionale di Centocelle, un quartiere popolare della Capitale. "Ho trovato tra la gente - ha detto Franceschini - un senso di grande indignazione, perché le persone si aspettano che i politici si occupino dei loro problemi. Invece Berlusconi dall'inizio della legislatura non ha trovato nemmeno due minuti per venire in Parlamento a parlare della crisi e dei problemi degli italiani, ed ora vuole venire in aula per autoassolversi e sollevare un polverone; e il Lodo Alfano lo ha fatto approvare in tre giorni". "Chi fa politica - ha concluso Franceschini - deve occuparsi dei problemi delle persone e non sempre dei propri problemi".

 BERLUSCONI: SENTENZA SEMPLICEMENTE SCANDALOSA

L'AQUILA - Jose' Manuel Durao Barroso se ne riparte dopo aver promesso l'aiuto dell'Europa all'Abruzzo devastato dal terremoto e Silvio Berlusconi avrebbe di che essere contento. Invece, la sua dodicesima visita all'Aquila si trasforma all'improvviso in un difficile intreccio di pubblico e privato, amaro sfogo sulla ''scandalosa'' sentenza Mills e su Noemi Letizia, livido attacco ai giudici, stampa, opposizione. I riflettori della conferenza stampa, appena il presidente della Commissione Ue se ne va, si accendono di nuovo sul volto furente del presidente del Consiglio. Ci sono panni da lavare in famiglia. E lui affonda sul fatto del giorno: le motivazioni della condanna per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato inglese David Mills, che lo chiamano in causa. ''E' una sentenza semplicemente scandalosa, contraria alla realta' - tuona - come sono sicuro sara' accertato in appello per quanto riguarda il signor Mills. Ho annunciato stamattina la mia intenzione di fare un intervento in Parlamento sulla sentenza Mills e, appena avro' tempo, lo faro'. In quella sede diro' finalmente quanto da tempo penso a proposito di certa magistratura'''. Il tiro del premier si sposta subito dopo sulla stampa. Berlusconi e' furibondo verso la cronista dell'Unita' Claudia Fusani che gli chiede se, dopo le motivazioni della sentenza Mills, non sia il caso di farsi processare e quindi di congelare il lodo Alfano. ''Con questi giudici non si puo' fare - esplode - Il processo c'e' ed e' a Mills. Ci sara' un appello, ci sara' un altro giudice ed io sono sereno. Quando il processo riprendera' ci sara' una assoluzione assoluta''. Lo scontro si fa duro, la giornalista insiste: si faccia processare. Berlusconi alza moltissimo la voce: ''Su questa cosa mi infurio. Lo posso giurare sui miei figli. Non perdo tempo a risponderle. Me ne vado o senno' se ne va lei. Questa cosa mi fa infuriare, e' come se mi dicessero che non mi chiamo Silvio Berlusconi''. E ancora, senza mai citare il giudice Nicoletta Gandus: ''Avevamo ricusato questo giudice che in tutte le situazioni e' andato in piazza per criticare l'operato del governo. E' scandaloso, vedrete cosa diro' in Parlamento'. ''Se c'e' un fatto indiscutibile e' che non c'e' stato alcun versamento di nessuno al signor Mills - si agita sulla sedia il premier - E' stato spiegato chi aveva dato i soldi, ne e' stato individuato il tragitto, sono state individuate le azioni fatte da Mills su questi soldi e il fisco inglese lo ha costretto a pagare imposte, considerando questa entrata un suo compenso professionale. Se fosse stata una donazione, il signor Mills non avrebbe dovuto pagare alcuna imposta. Se questo non vi basta... Non perdo altro tempo. Ci sono gia' stati 102 processi, ho gia' speso 200 milioni in avvocati e consulenze''. Ce n'e' ancora per l'opposizione (''Di Pietro mi fa orrore, e' pericoloso per la democrazia'') e per la stampa, con i cronisti stranieri strabiliati. Sulla sentenza Mills ''puntualmente programmata'' a due settimane dal voto europeo, il premier dice di aver visto ''commenti dell'opposizione divisa al proprio interno e annullata nei consensi''. Stesso copione montato ''in modo vergognoso con le veline, mai esistite, completamente inventate dall'opposizione e dai giornali asserviti all'opposizione''. Le luci si spostano adesso ancora su Noemi Letizia, per Berlusconi ''bersagliata in modo incredibile dai giornali, che si sono interessati perfino ai beni intestati a lei dalla famiglia''. ''Tutto cio' e' veramente vergognoso - quasi grida - mi vergogno per questi giornali nel leggere queste cose, oltretutto interamente inventate, come le dichiarazioni trasmesse da 'Annozero' e non riconosciute dalla interessata''. Altro che rispondere al decalogo di 'Repubblica' in Parlamento, come gli chiede di fare il giornalista Gianluca Luzi. ''Sono cose private. Ma le pare che possa rispondere a queste cose in Parlamento? Che c'entrano i fatti privati, con quale diritto vi occupate dei fatti familiari? Sono andato a chissa' quanti matrimoni, festeggiamenti e anniversari, non ho nulla da nascondere. Con che diritto state perseguitando una famiglia per bene? Vergognatevi''. ''Gli italiani sono con me, con me'', grida ancora il premier, citando l'ultimo dei sondaggi che lo vede al 75% di popolarita'. E ancora: ''Non rispondo a La Repubblica. Ho gia' risposto quando hanno detto che ero malato. Ho risposto che eravate voi malati di invidia personale e odio politico. Lo confermo in pieno. E questo non e' un attentato alla liberta' di stampa. Cadete nel ridicolo quando dite che in Italia non c'e' liberta' e che il primo ministro ha capacita' di interferire sulla libera stampa. Scherziamo vero? Volete Scherzare? Peccato che all'esterno certe affermazioni vengono prese per vere. E questo fa male al paese, e a tutti gli italiani'.