(Nove Colonne ATG) Roma – Il Presidente del Consiglio racconta balle e imbroglia gli elettori. Lo sostiene il leader del Partito Democratico Dario Franceschini intervenuto oggi in radio e a “Matrix” (in onda questa sera) a poche ore dalla chiusura di una campagna elettorale molto tesa. Franceschini lancia la sua sfida al presidente del Consiglio e lo accusa di aver raccontato ‘balle’ da quando è sceso in politica:

Dovrei stare qui ore per raccontare tutte quelle che ha detto in 15 anni” ha detto Franceschini a ‘Matrix’ convinto che “candidarsi e poi dimettersi” sia “un imbroglio che Berlusconi ha sempre fatto”. Il segretario democratico rivendica invece “la scelta moderna” del Pd, quella cioè “di rispettare le autonomie locali. E le alleanze locali le abbiamo fatte decidere localmente”. Non risparmia un affondo anche all’Italia dei Valori e a Di Pietro reo di essersi candidato come Berlusconi per poi dimettersi e al quale dice, in un intervento a Radiodue: “Toglierci voti a vicenda non serve a nulla mentre è in gioco la qualità della democrazia italiana” ed “ora il problema è fare bene l’opposizione”. L’intervento di Franceschini a ‘Matrix’ è incentrato soprattutto sul principale avversario e sulle modalità con cui il Presidente del Consiglio si è difeso dalle pesanti accuse degli ultimi giorni. “Siamo arrivati al ridicolo – ha detto Franceschini - si dice che dietro la stampa estera ci sono io che chiamo i direttori e poi chiamo anche i magistrati e dico ‘fate questa indagine, fate quest'altra’. E sì ho un potere straordinario” ha ironizzato Franceschini smentendo dunque la teoria del premier che ha ridotto le accuse a suo carico ad un complotto della sinistra. “Lo scontro politico non può essere raccontare balle. Berlusconi ha detto che io dico menzogne. Ho tanti difetti ma non dico menzogne. Questo è il paradosso dei paradossi” dice Franceschini che nega seccamente di essere affetto da “antiberlusconismo”. “Non so cosa sia – ha detto - ma io sono l’opposizione e devo oppormi e alzare la voce quando si attacca la magistratura, si umilia il Parlamento o la stampa”. Franceschini sottolinea che Berlusconi “ha fatto bene a difendere la privacy” ma dovrebbe “garantire il massimo della trasparenza e rispondere a tutte le domande che la stampa gli fa”. “Se la magistratura ha avviato un'indagine è probabilmente un atto dovuto e in ogni caso riguarda la magistratura. Ma c’è un altro problema - ha detto Franceschini - la politica deve essere improntata alla serietà. In un momento di crisi abusare dei voli di stato significa non rispettare i cittadini che non ce la fanno ad arrivare a fine mese. I voli di stato devono servire per andare in luoghi dove non arrivano i trasporti pubblici e per farci salire chi ha responsabilità politica, non amici e conoscenti”. Una ‘questione morale’ che trascende la politica secondo Franceschini, sconfinando in un ‘modello culturale’ rappresentato “da fiction e reality”. Secondo il leader del Pd esiste ormai una “gerarchia di valori” per cui “conta solo la ricchezza che cade dal cielo” ma che non rappresentano l’Italia vera, mentre per Franceschini “riscoprire quell’Italia, l'Italia vera, ci aiuterebbe ad uscire dalla crisi” perché gli “italiani hanno la capacità di dare il meglio nei momenti difficili”. Il segretario democratico ricorda le proposte presentate al governo dal Pd che non sono state però prese in considerazione. “ Berlusconi vada da un precario che ha perso il posto o da una donna che non ha lavoro a parlare di problemi psicologici e che la vita gli sorride e vedrà dove lo mandano” ha detto ricordando che “hanno proposto il 20% della retribuzione mensile per un precario che perde il posto di lavoro, ma non al mese, bensì in un anno. E’ una vergogna”. Il leader del Pd si dice invece pronto a “condividere con gli avversari alcune cose: come rendere più veloce il nostro sistema istituzionale e la riduzione del numero dei parlamentari, perché le regole del gioco si scrivono insieme. Quella della riduzione dei parlamentari e delle riforme è una nostra proposta. E in Parlamento siamo pronti a votarla domani, senza demagogia e senza raccolte di firme”. Tornando sulla crisi finanziaria Franceschini denuncia la condizione di “famiglie per le quali tecnicamente esiste la definizione di povertà estrema e assoluta. L’Istat ha detto che ci sono 2 milioni e 900mila persone che non hanno nulla. I poveri ci sono, vorrei dirlo a Berlusconi. Non si vedono, non hanno voce perché non hanno sindacati, ma ci sono e hanno il problema di vivere” ha detto Franceschini che accusa il premier di fare “la stessa campagna elettorale dal 1994”. Le sue campagne elettorali “sono piene di promesse che poi vengono puntualmente tradite” ha detto ricordando “non doveva fare il primo consiglio dei ministri a Malpensa che oggi è un aeroporto fantasma? Non doveva dare i soldi al sud che invece poi ha tolto? Non aveva detto che non si sarebbe più pagato il bollo auto che invece si continua regolarmente a pagare? Non se ne può più di questo modo di fare fatto di promesse impossibili”.