ROMA - Ancora una volta l’INPS, in spregio ad una delle sue primarie responsabilità statutarie, di rendere il più agevole possibile l’erogazione dei dovuti benefici di previdenza sociale agli aventi diritto, calca la mano sul meccanismo burocratico e gestionale delle sue prestazioni provocando notevoli preoccupazioni e apprensione tra i pensionati italiani residenti in particolare
(per quanto me ne rendo conto di persona) in Australia, e all’estero in generale. Giungono, infatti, le segnalazioni che proprio in questi giorni i titolari di pensione italiana stanno ricevendo anche in Australia una lettera di indebito da parte dell’INPS con la relativa ricostruzione (in negativo) della pensione. Dando seguito all’elaborazione dei dati reddituali relativi agli anni 2006, 2007 e 2008, inviati per via telematica con la modulistica “Red†in gran parte dai Patronati, l’INPS ha provveduto a rivedere le posizioni pensionistiche dei titolari di prestazioni legate al reddito (integrazione al trattamento al minimo, maggiorazioni sociali, assegni per il nucleo familiare, maggiorazione ex combattenti). Tale revisione ha, una volta in più, penalizzato i nostri connazionali emigrati titolari di pensione italiana con la notifica di indebiti piuttosto onerosi (si parla anche di casi di indebito di 8, 10 ,15 mila euro). La causa principale di questi indebiti cosi consistenti va ricercata nel fatto che l’ INPS, con la solita lentezza che l’ha contraddistinto da decenni, dopo aver notificato ai pensionati nel dicembre del 2007 il ricalcolo degli importi superiori al dovuto riscossi e quindi la creazione di un indebito, non è riuscito a ricalcolare le pensioni (e quindi mettere in pagamento la nuova rata mensile spettante al pensionato a partire dal gennaio 2008) dopo che erano stati inviati i “Red†per gli anni 2004 e 2005; Il continuo pagamento dei ratei di pensione superiori a quanto spettante ha causato ulteriori indebiti (con il ricalcolo dei “Red†del 2006, 2007 e 2008 ) che i nostri pensionati saranno costretti a rimborsare all’INPS con una eventuale trattenuta diretta sulla pensione (massimo il 20% per rateo). Di fronte all’aggravarsi di una situazione di umano disagio e autentica ingiustizia sociale e amministrativa che si trascina da tempo, ed a seguito anche di un reiterato netto rifiuto, da parte del governo e dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, di un condono degli indebiti scaturiti dall’irresponsabilità e inefficienza dell’Istituto stesso, non si può non condannare l’insensibilità , per non dire peggio, del “modus operandi†dell’INPS e chiedere una più pronta e adeguata tutela dei numerosi pensionati italiani all‘estero. Alla ripresa dei lavori parlamentari sono certo che saremo in parecchi, deputati e senatori, a presentare interrogazioni, almeno per conoscere i motivi accampati per i ritardi da parte dell’ INPS nel dare seguito alle lettere di indebito inviate nel dicembre del 2007 e che oggi causano confusione dopo il ricalcolo dei redditi relativi agli anni 2006, 2007 e 2008. (Nino Randazzo*/Inform)
*Senatore Pd eletto nella ripartizione Africa-Asia-Oceania-Antartide (nella foto)