Tra poche ore scadrà il termine per iscriversi negli elenchi degli elettori che potranno partecipare al rinnovo dei COMITES e inizierà la breve campagna elettorale volta a far conoscere i programmi, le liste e i candidati. In una tornata elettorale che avrebbe dovuto chiudere una lunga fase di sospensione dell’esercizio della democrazia tra le nostre comunità e che è stata caratterizzata fino alla fine da un prolungato ed estenuante stop and go dell’Amministrazione degli esteri, sarebbe stato augurabile un atteggiamento di pieno sostegno alle forze associative e alle persone che hanno deciso ancora una volta di impegnarsi volontariamente e gratuitamente a servizio delle comunità. Sono insorte, invece, complicazioni che ci procurano un rammarico tanto più sincero quanto più forte e convinto è stato il contributo che in tutti i modi, a nome del PD, abbiamo cercato di dare alla partecipazione al voto. I rappresentanti di lista e i candidati, infatti, non sono certi fino ad ora di poter ottenere da parte degli uffici consolari le liste degli elettori per svolgere una fisiologica campagna elettorale. La difficoltà di soddisfare questa legittima richiesta deriverebbe da direttive date in tal senso dagli uffici del MAECI, che avrebbero interpellato il Garante della privacy per avere un parere in merito. Poiché la campagna elettorale di fatto non durerà più di tre settimane, se la questione non fosse tempestivamente risolta si correrebbe un rischio molto concreto: in mancanza di informazione specifica gli elettori che parteciperanno al voto potrebbero essere di meno di quelli che si sono iscritti negli elenchi, con la conseguenza che l’esito dell’intera operazione possa stare al di sotto delle attese e dare la stura a nuovi attacchi alla rappresentanza degli italiani all’estero. D’altro canto, non è pensabile che liste e candidati, di fronte ad una preiscrizione che grosso modo si attesta intorno al 10% degli aventi diritto, possano sobbarcarsi l’onere di un invio di materiale informativo all’intera platea degli elettori nella speranza di intercettarne un decimo. Abbiamo manifestato con una lettera indirizzata al Ministro Gentiloni e al Sottosegretario Giro la sorpresa e lo sconcerto per un tale atteggiamento. In tutte le precedenti elezioni gli elenchi degli elettori, con i rispettivi indirizzi postali, sono stati forniti ai legittimi richiedenti. Lo stesso Garante della privacy, nel “decalogo” elettorale, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 settembre 2005 n. 212, scriveva testualmente: “Può essere tranquillamente utilizzato (…) l’elenco dei cittadini italiani residenti all’estero aventi diritto al voto per l’elezione del Comitato degli italiani all’estero (Comites)”. Il fatto che in questa occasione si richieda l’iscrizione volontaria nell’elenco degli elettori non muta la sostanza delle cose perché si tratta di una modalità organizzativa dell’esercizio del voto, che non modifica né il diritto di voto che ognuno possiede in quanto cittadino né le prerogative normalmente riconosciute ai candidati e ai rappresentanti di lista, oltre che agli elettori. Siamo convinti che si poteva fare diversamente assumendosi precise responsabilità, sia a livello amministrativo che politico. In ogni caso, quando emerge un timore di implicazioni nella sfera dei diritti della persona, sarebbe bene risolverlo nel momento dell’emanazione della norma e non quando essa deve essere applicata, per altro in tempi ristrettissimi come in questo caso. Ognuno, dunque, si adoperi nei tempi dovuti mettendo coloro che hanno fatto la scelta di offrire volontariamente e gratuitamente le proprie energie a beneficio delle comunità nella condizione di poterlo fare in un quadro di normale esercizio democratico. Queste elezioni confermano l’esistenza di sintomi di disaffezione tra i milioni di connazionali all’estero sui quali è necessario riflettere seriamente. Sarebbe veramente poco lungimirante reagire ad essi rendendo più difficili l’esercizio del volontariato, che alimenta costantemente la vita delle associazioni e dei COMITES, e la partecipazione dei cittadini all’estero alla costruzione e alla vita delle loro istanze di rappresentanza. I deputati PD Estero: Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta