Quando lo Stato ha bisogno di soldi, da buon padre di famiglia cerca di fare delle economie riducendo le spese. Incomincia con lo eliminare gli sprechi, il superfluo, l’inutile e a stringere anche la cinghia. Quello che il Governo Italiano fa, e tutto il contrario. Da cattivo padre di famiglia, (e non da buon padre), Inizia con salvaguardare i privilegi, anzi li incrementa, mantiene l’inutile, ma che serve al forte, il superfluo, ma che è un diritto acquisito per i deliberatori. (vedi il vitalizio dei deputati e Senatori, Presidenti e Sottosegretari), le auto blu per cani e porci, persino la scorta, pagata dallo stato anche agli avanzi di galera, condannati ai servizi sociali, che, invece di essere in prigione, grazie alle leggi ad personam, non solo non sono in galera, ma continuano a svolazzare indisturbati in tutte le televisioni, con auto blindata e scorta pagata dallo stato. Vacanze, festini di tutti i colori, spartizione di denaro pubblico. (e, chi più ne ha più ne metta). Rimane solo stringere la cinghia. Ecco dove fare le economie. Iniziano il loro sporco lavoro tagliando a chi non ha più voce in capitolo, ossia gli Italiani all’estero, (per capirci meglio, gli emigrati). Via i consolati. Chi se ne frega se poi costoro sono costretti a percorrere centinaia di chilometri o addirittura ore di aereo per avere un servizio che lo stato Italiano deve dare a tutti i suoi cittadini. Giacché ci sono, perché fermarsi in così buona strada? Via i corsi di lingua e cultura Italiana. Più analfabeti sono, più facile é governare. Le associazioni si adoperano a colmare il mancamento dello Stato, che, grazie alla collaborazione dei comuni Belga che mettono a disposizione i locali e il bene volato delle persone che ne hanno a cuore, ripristinano alcuni corsi. Le autorità Italiane, colpite nel loro orgoglio, promettono la fornitura di alcuni libri di testo, ciò malgrado, e dopo diverse interrogazioni, ad oggi, abbiamo visto arrivare un bel niente. Via i comitati di assistenza. Tanto costoro non mandano più le loro economie in Italia ed arricchirla, chi se ne frega se adesso non hanno più di che mangiare. Via i COMITES. Dei rompi scarpe, non fanno altro che opporsi a tutte le indecenze che lo stato Italiano fa nei confronti degli emigrati, e che rifiutano di fare i porta borsa dei Consolati. Si pensava che fosse finito, che non ci fosse più nulla da togliere, invece no. Via alcuni servizi in quei pochi consolati che sono rimasti. E all’ora ? Via l’ufficio notarile dai consolati. le persone che hanno bisogno di una procura, grazie agli accordi bilaterali, (per le loro convenienze gli accordi si possono fare, ma quando si tratta degli interessi dei cittadini, non è possibile) possono avvalersi dei servizi di un notaio Belga, con l’aggravante che prima bisogna tradurre i documenti Italiani in Francese, in seguito la procura redatta in Francese deve essere tradotta in Italiano. In più, la beffa, una volta tradotta in Italiano, bisogna recarsi in consolato per la legalizzare. Almeno ché! non si trovi un notaio che sappia leggere e scrivere l’Italiano. Che cosa rimane da tagliare? Ma sì, certo, i servizi dei patronati per i vecchietti che percepiscono una misera pensione dall’Italia. Via i sussidi ai patronati. I vecchietti? Tartassati, perseguitati continuamente, con richieste di dichiarazione redditi, certificati di esistenza in vita, obligandoli a recarsi personalmente alla posta a riscuotere la pensione. (Già, sono vecchi, sperano che muoiano il prima possibile), e i servizi? Dovranno pagarseli, d’altronde esistono già i commercialisti no? Rimane un solo ente, l’Istituto di Cultura Italiano, con sede a Bruxelles. Molti connazionali non sanno neanche della sua esistenza, e coloro che lo sanno, conoscono bene la sua missione. Il suo compito è di fare conosce e valorizzare la cultura Italiana nel mondo. Nobile incarico, peccato che! Qualche rompiscatole, presidente di un’associazione Italiana, membro di un COMITES, democraticamente eletto dalla collettività Italiana, chiede, tramite mail, in data 09 settembre 2014, la messa a disposizione del film di Francesco Rosi “UOMINI CONTRO”, per un’attività sulla commemorazione del 100° anniversario della prima guerra mondiale, in collaborazione con la città di La Louvière, nonostante una nuova richiesta in data del 14 novembre 2014, ad oggi, 15 gennaio 2015, questi signori non hanno neanche avuto la decenza di dare una risposta, fosse essa, anche negativa. Viene il dubbio che, se la lobi di Bruxelles, avrebbe chiesto la corale di Santa Cecilia di Roma, (come già avvenuto nel passato), per esibirsi in un qualsiasi salotto privato, la risposta sarebbe stata immediata. Sfogo? Sì, forse, ma certo è che lo Stato Italiano ha tranciato un solco invalicabile tra la vecchia emigrazione e l’Italia, si preoccupa della nuova, a dir loro, “fuga di cervelli”, ignorando l’emigrazione di braccia che non si è mai fermata. (Sebastiano Greco)