“Il PICAI di Montreal, lo storico ente che da oltre quarant’anni organizza l’insegnamento della lingua e della cultura italiane a migliaia e migliaia di connazionali insediatisi nel Québec e soprattutto ai loro discendenti, deve tornare a svolgere con pienezza la sua funzione, a beneficio di una delle più importanti comunità residenti in Canada. E’ questo il senso di un’interrogazione che ho presentato al Ministro degli Esteri affinché si compia uno sforzo comune per superare una situazione di stallo nei rapporti tra lo stesso PICAI e le nostre autorità diplomatico-consolari. Nel momento in cui si consolida la consapevolezza del peso che la lingua e la cultura hanno nei processi di internazionalizzazione dell’Italia, soprattutto in una fase di crisi come questa, e mentre la domanda di studio della nostra lingua si espande oltre il perimetro del nostro insediamento emigratorio, è necessario fare ogni sforzo affinché non ci siano situazioni di disimpegno e di regressione. Per la verità, in Canada sono maturate esperienze di grande valore, come quella del Centro Scuola di Toronto, che possono essere considerate esemplari a livello globale. Le nostra autorità diplomatiche e consolari, inoltre, da alcuni anni stanno perseguendo con determinazione una linea di crescente inquadramento dell’insegnamento della lingua e cultura italiane nei processi di formazione multiculturale e multilinguistica che caratterizzano il sistema canadese, facendo uno sforzo per integrare i corsi di italiano nelle scuole pubbliche e private. Il PICAI ha operato per decenni con corsi che si svolgevano prevalentemente al di fuori dell’orario scolastico e che in ogni caso nel Québec hanno assicurato l’apprendimento del nostro idioma a intere generazioni di italodiscendenti. Sono tanti i nostri connazionali che mi hanno testimoniato questa realtà dei fatti scrivendomi direttamente. Quanto sia riconosciuta e radicata questa funzione è provato, inoltre, dalla massiva adesione che in queste settimane sta avendo una petizione lanciata a sostegno dello stesso PICAI, dopo la sospensione dei finanziamenti provenienti dal Ministero degli esteri. Ora, come dicevo, si apre una nuova prospettiva, nella quale è opportuno raccogliere le forze per ottenere dalle autorità scolastiche locali uno spazio sempre maggiore per la nostra lingua e cultura in forza del multiculturalismo e del multilinguismo che il Canada persegue da tempo. E’ bene che ognuno partecipi con la propria esperienza, con il bagaglio di professionalità e con la propria rete organizzativa a questo sforzo. In questo senso è bene che il PICAI continui a svolgere, assieme ad altri enti, la sua importante funzione. Per questo, ho chiesto al Ministro degli esteri di favorire una ripresa del dialogo tra le nostre autorità amministrative e lo stesso PICAI affinché si trovi il modo per superare, con reciproca comprensione, l’impasse che si è determinato e si garantisca ad una comunità importante come quella del Québec un livello adeguato di insegnamento linguistico e culturale. On. Francesca La Marca