“Caparbietà” vulcanica
UN PASSO verso il futuro senza perdere lo sguardo al passato, attraverso la consapevolezza di tradizioni, cultura, storia, che pochi altri popoli possono affermare di avere.
L'italianità è insita nel cuore di chi la sente propria, come memoria scolpita, come legame di sangue che si trasmette di generazione in generazione senza lasciare che nulla intacchi quel senso di appartenenza che mai deve mancare. Il Bel Paese, il mondo fatto di scorci, vicoli, piazze, paesaggi, mare, gente, sorrisi.
L'Italia, il posto dove chiunque vorrebbe abitare, il luogo nel quale il tempo è sfibrato, scorre lento, è magicamente ricamato di sequenze sfumate, tradizioni mai perse, ricordi vissuti attraverso i racconti della nonna al focolare.
La gente che lascia l'Italia lo fa solo nel momento del bisogno, alla ricerca spasmodica di prospettive di vita e di lavoro che oggi non sono più quelle di una volta.
Dai tempi delle traversate in mare, degli sguardi assorti di bambini ormai polvere, dei pianti al saluto verso i fazzoletti bianchi della banchina, fino ad oggi, a quel rinnovato sguardo di speranza che noi italiani non manchiamo mai di avere, anche nei momenti di maggiore difficoltà. L'italiano nel mondo si distingue, sempre, per la forza, le capacità, la passione, i valori veri, la cucina, la musica.
Chi è italiano in America, oggi, vive di invisibili raccordi con il proprio Paese, mai lasciato davvero e sempre parte di cuore.
New York, sopra ogni altra città americana, ospita una comunità di italiani grande, passionale, vera, che anche nelle piccole cose prova a mantenere le tradizioni del Paese d'origine al di qua dell'oceano. Tante sono le associazioni che
sventolano orgogliose il tricolore, legate o meno al Consolato o alle istituzioni pubbliche italiane, ma una su tutte prova a tenere alto il valore della cultura del nostro Paese, 'The Association of Italian American Educators' che si avvale dell'instancabile passione della Cav. Josephine A. Maietta. Josephine viene definita 'un vulcano in continua eruzione', una donna la cui caparbietà vince sulla stanchezza e si trasforma in passione vera, nella continua, quanto naturale, ostentazione di un'italianità sentita propria.
L’AIAE, al suo Gala, quest’anno ha voluto onorare rispettivamente: l’Hon. Daniel A. Nigro, Fire Commissioner, NYC (Lifetime Achievement Award); il Dr. Robert Placona Gardner, MD, FACS, Fondatore e Direttore del Palm Beach Breast Institute (Outstanding Achievements in Medical Research Award); la Cav. Joan Marchi Migliori, Direttrice dei Community and International Programs and CUNY/ITALY (Promotion of Italian Culture and Exchange Award); Mario Costa, insegnante di lingue straniere presso La Guardia High School (Educator of the Year Award); Andreina Colarullo, insegnante alle elementari presso La Scuola D’Italia (Educator of the Year Award).
Andreina, che conosco personalmente, viene premiata dopo trentuno anni di insegnamento, durante i quali la tenacia, la volontà, la passione della donna, si sono uniti alle incredibili doti dell’insegnante, sempre pronta a dare piuttosto che a ricevere, sempre attenta a trasmettere, con cura e pazienza, le sue conoscenze agli alunni che, attraverso gli anni, hanno avuto la fortuna di incontrarla.
Per farci dire, nel dettaglio, cosa significhi riuscire a passare in consegna, all’America, i valori italiani, ho incontrato Josephine A. Maietta che, con la sua coinvolgente caparbietà, ha raccontato quanto per lei sia importante essere italiana e cosa si provi ad esserlo in un Paese che l’ha accolta con la dolcezza di una madre. Josephine snocciola aneddoti, racconti, storie, come se stesse parlando per essere davvero ascoltata, per quello che ha dentro, per quello che vuole ire.
Josephine, quanto è importante promuovere la cultura italiana a New York?
«Lingua e cultura italiana vanno abraccetto. Non si possono separare.
A New sono entrambe promosse perché è il luogoYork sono entrambe promosse perché è il luogomigliore da raggiungere, prima o poi, nella vita. Il famoso detto "If you make it in New York, you'll make it anywhere!" reassume tutto.
Le potenzialità di questa città sonoenormi, e tante sono le istituzioni che sostengono il lavoro degli insegnanti e deiprofessori. Basti pensare al ConsolatoGenerale di New York, all'ENIT, all'IstitutoItaliano di Cultura, alla Casa Zerilli-Marimò,alla Scuola d'Italia, per menzionarne solo alcuni. Non dimentico l'Educational Office dell'Ambasciata Italiana a Washington, la Coccia Foundation. Fondamentale l'apporto della radio ICN, dell'Esperienza Magazine e della vostra testata America Oggi. La nostra è la quarta lingua più studiata al mondo, abbiamo bisogno di avere l'attenzione del mondo politico, culturale ed economico.
In tal senso ringrazio Claudio Bisogniero, lo IACE e le tante istituzioni che danno la giusta importanza all'esame AP di Italiano.
La lingua italiana è cultura, promossa anche durante la settimana dedicata ad essa, ad ottobre.
Conferenze, mostre, spettacoli, danno il giustorisalto, in quel periodo, alla voglia di apprendere una lingua così importante ancora oggi».
So che lavori 24 ore al giorno. Da dove deriva questa passione così forte?
«Da mia madre. Era una donna bella,coraggiosa, buona, forte, con un gran cuore.
Non conosceva ostacoli. Le cose difficili la stimolavano. Mi diceva "tu provaci, se non riesci, almeno, avrai tentato. Se non ci provi, ti resta il dubbio". Le mamme lasciano dei segni indelebili. Le madri italiane, poi, sono uniche. Trasmettono le proprie passioni. Mia madre si dedicò all'arte per un po' di tempo e ci ha lasciato dei quadri meravigliosi.
Lo dico spesso, ai miei alunni, "vi insegno come ha fatto mia madre con me, vi alleno alla passione, all'amore, alla dedizione.
L'unica cosa che vi chiedo è attenzione e voglia di imparare". Anzi, visto che si celebra oggi la Festa della Mamma, ne approfitto per fare gli auguri a tutte le mamme che ci leggono.
I genitori sono dei veri maestri di vita per i propri figli, nessuno è capace più di loro di inculcare il valore per la famiglia e il senso di rispetto.
Quando ho messo piede a New York per la prima volta ho promesso che mi sarei dedicata alla promozione della cultura del mio Paese.
Ho lasciato andare le offerte più importanti per dedicarmi all'insegnamento, a ciò che veramente mi piaceva. Il lavoro di insegnante è fondamentale, forgia vite. "Every profession starts with education" dicono qui. Ogni attimo
del mio tempo libero, poi, lo dedico all'associazione. A volte 24 ore sembrano non bastare».
Quali canali maggiormente usa l'Association of Italian American Educators?
«Abbiamo il nostro sito web aiae.net, la collaborazione con le altre associazioni locali e nazionali, il dr. Andrea Mantineo di America Oggi,la Radio ICN con Tony Pasquale, la WRHU della Hofstra University, i vari giornali locali, WetheItalians.com di Umberto Mucci, la Stampa, E'Italia- ItalPlanet News con Mauro Aprile Zanetti, la partecipazione e l’organizzazione di tante conferenze e workshops, l’Italian Experience Festival della Hofstra University a settembre e la parata di Cristoforo Colombo sulla 5th Avnue a ottobre».
Quante sono le personalità importanti che hanno aderito al Gala?
«Ogni anno nel nostro libro ricordi, siamo fortunati di poter pubblicare tutte le lettere d'augurio e di buon lavoro che ci arrivano dall'Ambasciatore Sebastiano Cardi delle Nazioni Unite, dall'Ambasciatore Claudio Bisogniero di Washington, dalla Console Generale d'Italia a New York, Natalia Quintavalle, dal Governatore Andrei Cuomo, dal Sindaco della città di New York, Bill de Blasio, dal Comptroller Tom Di Napoli, dal Nassau County Executive, Edward
Mangano e dall’ex sindaco Rudolph Giuliani.
Tante sono le lettere e le e-mail che ci sono pervenute anche da sostenitori e personaggi che abbiamo onorato nel passato.
Molte lettere d'incoraggiamento e sostegno ci arrivano anche dai nostri collaboratori del Programma Ponte USA Roma, e su tutti il professore Luigi Troiani, nostro Direttore Scientifico e dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro di Roma che porta avanti un lavoro fatto di dedizione nel dare la possibilità di studio ai nostri giovani universitari italo americani»
Quali i prossimi obiettivi dell'AIAE?
«Il nostro impegno è quello di continuare il lavoro che abbiamo iniziato con finalità culturali per la divulgazione della
lingua e cultura italiana nelle scuole e università, solidaristiche, sociali, assistenziali, di organizzare iniziative di vario genere, rapportandoci con altre associazioni, e di partecipare a manifestazioni o eventi.
Continueremo il Programma Ponte USA-Roma per dare ai nostri giovani universitari maggiori opportunità ed un senso di responsabilità per conoscere e approfondire il loro retaggio culturale ed imparare a parlare la lingua italiana. Oltre 200 studenti universitari hanno avuto questa opportunità di studiare a Roma e ci auguriamo che almeno lo stesso numero abbia la stessa possibilità di visitare ed amare la terra dei loro antenati.
Tra le tante attività continueremo con il Gala Annuale per premiare l'immagine positiva italiana riconoscendo personaggi che si distinguono nella nostra comunità italoamericana.
Per la nostra comunità sarebbe importante raggiungere i 630.000 insegnanti italoamericani, dalla scuola elementare
all'istruzione più avanzata in tutti gli Stati Uniti». (fonte: 10 MAGGIO america oggi – Ettiore Spatola) (foto accanto)
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