UN’INCREDIBILE STORIA DI VITA DA RACCONTARE
Lei si chiama Ida Forgione, è Lucana, nativa della provincia di Potenza. Già questo cognome è emblematico, considerando che è lo stesso di San Pio da Pietrelcina, di cui crediamo sia lontana parente. Pensate, a soli 35 anni è già in campo da diverso tempo in scenari piuttosto difficili. Potrebbe vivere una vita serena, perché di famiglia medio borghese, tra le mura domestiche nella sua Italia, ma il cuore e l’amore per il prossimo l’hanno spinta in paesi lontani, l'Africa Subsahariana. Tutti i giorni combatte le difficoltà quotidiane, quelle che noi non sappiano neanche cosa sono. L’Africa Subsahariana, nella quale le generazioni precedenti hanno combattuto per poterne sfruttare le ricchezze e che ora si risolleva dalla centenaria crisi ma ne affronta di nuove. Manca acqua potabile, i diritti umani non sono rispettati, la violenza e la criminalità continuano a dilagare nella misura in cui mancano i principi di una ricostruzione partecipata e intelligente. Ida e’ in trincea, costantemente, con la SOSES NgO KENYA SOMALIA , organizzazione locale con la quale cerca di creare e realizzare progetti che diano un futuro migliore alle piccole comunità della costa del Kenya e della Somalia. Per Lei però questa non sarebbe una sfida impossibile se solo ci fosse più conoscenza riguardo alle reali problematiche che la gente affronta quotidianamente. La sua è una piccolissima organizzazione, no profit, che non gode di fondi importanti come le più conosciute, non riesce ad accedere ai famosi TELETHON o altre iniziative benefiche come i 5 o 8X1000. Vive anche Lei di stenti, ma nonostante ciò, riesce a donare qualche farmaco, ad organizzare incontri formativi ed - imperterrita - continua a progettare ed analizzare insieme al suo gruppo opere strutturali necessarie per le variegate comunità locali. La realizzazione dei progetti che Ida con La SOSES NgO ha ideato necessitano della partecipazione di esperti, di volontari e di fondi, quello che per altre organizzazioni e’ ormai naturale. I suoi progetti sono consultabili attraverso il contatto email della soses NgO. Progetti, facilmente realizzabili, se solo ci fosse dalla nostra parte un minimo d’interessamento. Raggiunta telefonicamente nel cuore del Kenya ci dice: “…quello che vorrei realizzare in collaborazione con i miei colleghi e' IL PROGETTO: Technology innovation and development for rural communities Development Project Food and hydro geological, for a future with access to water for the communities rural coastal area of southern Somalia to the border with Kenya
PORTARE ACQUA POTABILE AD UNA GRANDE COMUNITA' CHE NON AVENDOLA STA MORENDO, un luogo che e’ stato per lunghi anni nel cuore di molti italiani che li hanno vissuto lavorato e investito; la Somalia. Personalmente, che dire, è estremamente difficile, per molti inimmaginabile, alle volte da europei non si può nemmeno capire e non si capisce cosa vuol dire per un progetto umanitario perdere amici, famiglia e sperare che un giorno capiscano. O almeno ci provino. Ognuno nel sicuro delle proprie case ha una vita facile, spesso piena di idee sbagliate su ciò che non si conosce da vicino, diverso e' vivere la vita cercando di darle un senso…” Per lei questo senso è un minimo di appoggio da parte di noi tutti, chiunque lo senta nel profonda dell’animo, per una Donna con la “D” maiuscola che, in questa maledetta epoca di disinteresse e superficialità, è tra le poche che ha coraggio da vendere e si mette in gioco là dove pochi avrebbero l’ardire di farlo. In tutto questo mettiamoci anche che è DONNA, e quindi rispetto ai medici uomini, ai volontari dell’altro sesso, le difficoltà, le pericolosità e le paure per certi aspetti si triplicano. Se volete e desiderate saperne di più o contattarla potete farlo su questa mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Mirko Crocoli)