L’On. Francesca La Marca è intervenuta nell’aula della Camera per fare una duplice dichiarazione di voto a nome del Gruppo del Partito Democratico sulla ratifica dei trattati con il Messico in materia di assistenza giudiziaria penale e di estradizione. Il filo che ha legato i due interventi è stato il riconoscimento del crescente interesse che l’Italia sta dimostrando per un partner come il Messico, dove non solo opera un’attiva e dinamica comunità di italo-messicani, visitata dalla stessa parlamentare nelle scorse settimane, ma si registrano tassi di crescita che hanno reso l’economia messicana una delle più competitive tra quelli emergenti a livello globale. Non è un caso che negli ultimi anni si siano intensificati gli scambi di visite a livello di Governo (Letta in Messico e Peña Nieto in Italia) e i contatti tra le rispettive diplomazie. L’On. La Marca ha tuttavia osservato che sulla spinta di queste dinamiche positive si sono sviluppati anche fenomeni di criminalità, soprattutto nel campo del trasferimento e dello spaccio di droga. E’ giusto, dunque, dotarsi di strumenti di contrasto e di repressione più incisivi proprio per salvaguardare i processi di sviluppo dei rapporti reciproci da remore e fenomeni degenerativi. Le ratifiche proposte rispondono a questa logica, di qui il voto favorevole dei parlamentari del PD. Per quanto riguarda i provvedimenti specifici, sui quali la parlamentare è intervenuta a nome del Gruppo del PD, quello sull’estradizione è stato presentato come un atto di necessaria e indifferibile aggiornamento della normativa, dal momento che il precedente trattato risaliva addirittura al 1899. Riprendendo le affermazioni del relatore, On. Fabio Porta, La Marca ha chiarito che il Trattato ha come suo fulcro l’obbligo di estradizione di persone che abbiano commesso un reato per il quale occorra completare il procedimento giudiziario o eseguire una pena di privazione della libertà, purché la durata non sia inferiore ad un anno. Più complesse si presentano le problematiche legate alla ratifica dell’altro trattato riguardante l’assistenza giudiziaria penale tra i due Paesi. Il Trattato fondamentalmente dà un importante contributo all’affermazione della certezza del diritto e dell’applicazione della pena nei rispettivi ambiti di competenza. Le parti, infatti, si impegnano a prestarsi assistenza al fine di accertare e perseguire i reati nel rispetto delle rispettive legislazioni nazionali. Esse s’impegnano, altresì, a consegnarsi persone ricercate per consentire il compimento di un procedimento penale ed eseguire una condanna definitiva. Rispetto a quest’ultimo provvedimento, nel corso dell’iter di approvazione, sono state sollevate preoccupazioni relativamente al rispetto dei diritti umani nella realtà messicana. “Su questo piano – ha osservato l’On. La Marca – il Trattato fa significative affermazioni, escludendo l’assistenza giudiziaria se il reato per il quale si richiede collaborazione possa configurarsi come reato politico o connesso a reato politico. L’assistenza è esclusa anche se vi sia un fumus persecutionis con motivazioni di razza, sesso, religione, condizione sociale, nazionalità e opinioni politiche”. “In ogni caso – ha concluso l’On. La Marca - è bene continuare ad approfondire le questioni legate al rispetto dei diritti umani, senza tuttavia fermare l’iter di un provvedimento come questo, che aiuta certamente a migliora gli standard di esercizio della giustizia e a dare risposte alla diffusa domanda di sicurezza dei cittadini”. Dopo l’approvazione della Camera in seconda lettura, le ratifiche concludono il loro cammino e sono ormai legge.