Su alcuni aspetti relativi alle modalità di applicazione dell’art. 9-bis comma 2, del D. L. n. 47 del 2014 che esenta i pensionati iscritti all’AIRE dal pagamento dell’IMU permangono ancora alcuni dubbi e i deputati del PD eletti all’estero hanno chiesto ulteriori chiarimenti alla Direzione Legislazione Tributaria e Federalismo Fiscale – Dipartimento delle Finanze – del MEF. In particolare il coacervo delle norme sull’IMU attualmente in vigore (leggi e disposizioni varie) non chiarisce in maniera univoca ed inequivocabile quale debba essere l’immobile esentato nel caso di pensionati proprietari di più abitazioni dislocate sul territorio italiano anche in diversi comuni, province o regioni. In alcuni casi addirittura la normativa e le sue interpretazioni da parte delle autorità competenti si contraddicono. Sono stati infatti riportati casi in cui alcuni comuni si sono rifiutati di applicare l’esenzione a pensionati italiani residenti all’estero e proprietari di più immobili in Italia potenzialmente aventi diritto all’esenzione, proprio perché sprovvisti di indicazioni legislative e normative precise. I deputati PD eletti all’estero hanno quindi chiesto al MEF un chiarimento certo e sottoposto al Ministero il seguente quesito: “Nel caso in cui un pensionato italiano residente all’estero avente diritto all’esenzione dall’IMU in virtù della normativa in vigore sia proprietario di più immobili in Italia dislocati nello stesso comune o in comuni, province o regioni diverse sul territorio italiano, quali devono essere i criteri per stabilire quale immobile deve essere considerato direttamente adibito ad abitazione principale? Non è ragionevole ritenere che sia giusto che possa essere l’interessato a decidere e presentare quindi una esplicita richiesta di esenzione per un immobile di sua scelta?”
 
I deputati del PD Estero: Fabio Porta, Marco Fedi, Gianni Farina, Laura Garavini, Francesca La Marca, Alessio Tacconi