PORTA (PD): PER LE PENSIONI IN VENEZUELA E’ PROSSIMA LA DECISIONE DEI MINISTERI COMPETENTI E DELL’INPS
L’impegno del Presidente del Comitato degli italiani nel mondo per trovare una soluzione positiva sul tasso di cambio da adottare e sul pagamento di pensioni congrue E’ forse in via di soluzione la questione delle pensioni irrisorie pagate negli ultimi tempi dall’Inps in Venezuela a causa di problematicità con i tassi di cambio. Lo comunica l’On. Fabio Porta, Presidente del Comitato italiani nel mondo della Camera dei deputati, il quale proprio recentemente si era recato a Caracas e Maracay per incontrare esponenti della collettività italiana e rappresentanti di Governi e Istituzioni italiani e locali. Il parlamentare, che da tempo si sta attivando in sede politica e legislativa per risolvere il problema, riferisce che Ministero del Lavoro, Ministero dell’Economia ed Inps sono stati sensibilizzati, sono quindi consapevoli del problema e stanno lavorando congiuntamente per una sua – si spera - rapida e positiva definizione. Lo stesso Inps ha predisposto un dossier per i Ministeri interessati nel quale si spiegano le ragioni delle drastiche riduzioni degli importi delle pensioni dell’Istituto pagate in Venezuela e si prpongono possibili soluzioni. L’orientamento di rivedere i tassi di cambio prendendo in considerazione quello più favorevole (il Simadi) per i nostri pensionati in quel Paese dovrà essere confermato dal Ministero dell’Economia che ovviamente ha la responsabilità ultima di decidere. “Ci aspettiamo – sostiene l’On. Porta – una manifestazione di responsabilità e solidarietà da parte dei Ministeri competenti che non possono e non devono ignorare le istanze di aiuto e di giustizia che giungono dalla nostra comunità di pensionati in Venezuela (non dimentichiamo che le pensioni pagate in Venezuela sono diminuite da 6.096 nel 2010 a 4.713 nel 2014 per un risparmio da parte dell’Inps di circa 12 milioni di euro). Sono senz’altro presenti quindi i margini non solo umani ma anche economici per venire incontro alle legittime richieste dei nostri connazionali residenti in quel Paese. Ricordiamo che se il problema non venisse risolto, migliaia di pensionati rischierebbero di ricevere importi pensionistici di poche decine di euro, e paradossalmente in alcuni casi anche la richiesta di restituzione di indebiti per migliaia di euro, con le drammatiche conseguenze che tutto ciò comporterebbe”. L’On. Porta si è impegnato a seguire e vigilare con attenzione l’attività di Ministeri ed enti coinvolti, coordinandosi con gli enti di patronato e i rappresentanti della nostra collettività in Venezuela e attuando tutti gli interventi e le sollecitazioni necessari per chiudere positivamente e definitivamente la vicenda.