È firmata da Mariano Gazzola e Maria Celeste D'Inca, rispettivamente presidente e segretaria del CAVA – Comitato delle Associazioni Venete in Argentina – la lettera inviata all’Assessore con delega ai Flussi Migratori della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, ontro la “inaccettabile” decisione di sospendere la Consulta dei veneti nel mondo per il 2015. Una decisione che il Cava contesta sia nella sostanza che nella forma, come per altro sottolineato da Gazzola in una nota della scorsa settimana. Il testo della lettera: “Il Comitato delle Associazioni Venete dell’Argentina (C.A.V.A), riunitosi in seduta della sua Commissione Direttiva il 3 ottobre 2015, nella sede del Circolo Ricreativo Trevisano di La Plata, facendo seguito alla lettera dell’Assessore ai Servizi Sociali, con delega ai flussi migratori, della Regione Veneto On. Manuela Lanzarin del 29 settembre u.s. con la quale si comunica la decisione di “sospendere per l’anno in corso la realizzazione” della Consulta dei Veneti nel Mondo e del Meeting del Coordinamento dei Giovani Veneti ed oriundi veneti, dichiara quanto segue:
a) Di manifestare la propria contrarietà alla decisione sopra menzionata.
b) Di manifestare il proprio profondo dispiacere per il modus operandi, lesivo della nostra dignità come rappresentanti delle comunitá all’estero, con il quale si è presa la citata decisione.
Sono a tutti note, e non di meno a noi, le difficoltà economiche che colpiscono seriamente anche sul bilancio regionale. Sfortunatamente la crisi economica colpisce non solo il Veneto, ma anche tutte quante le 20 regioni italiane. Nonostante questo, non tutte le regioni italiane hanno deciso di sospendere la realizzazione delle loro Consulte emigrazione. Anche se presentata come un’inevitabile decisione di natura economica o di bilancio, la decisione di sospendere la Consulta non è altro che una scelta politica che si basa nel presupposto che si può fare a meno di un obbligo legale (la realizzazione della Consulta) se questo obbligo coinvolge chi non vive nel Veneto. La forma con cui si è presa questa decisione, non fa altro che confermare ciò. La legge regionale riconosce l’esistenza e l’attività di due tipi di enti associativi dei veneti nel mondo: le associazioni con sedi nel mondo e le federazione/ comitati con sedi all’estero, e lo fa in uno stesso livello di parità. Che una decisione dal genere, che significa fare carta straccia di una legge regionale, venga presa dopo aver consultato solo le associazioni operanti nel Veneto, ignorando le federazione e i comitati all’estero, è un affronto che poco ha che vedere con ragioni economiche. Oggi giorno, grazie alla tecnologia, basta una semplice e-mail per chiedere un’opinione formale. La natura di enti rappresentativi delle comunitá all’estero dei Comitati e delle Federazioni è stata ignorata. E questo è stato fatto o perché chi non vive nel Veneto non viene considerato parte integrante della comunità veneta, o perche si è convinti che solo chi vive in Veneto è capace di presentare le istanze e le proposte dei veneti nel mondo. Semplice, duro, e così triste! Ma questa decisione di ignorare i Comitati e Federazioni all’estero non è una decisione isolata, presa nell’urgenza o dovuta alla crisi. L’anno scorso, sempre in forma inconsulta, la Regione Veneto approvando le nuove norme per la quantificazione del contributo regionale per il funzionamento delle associazioni, comitati e federazioni, ha deciso di non considerare piú le spese per i viatici. Federazioni o Comitati come il nostro, che raggruppano associazioni di un vasto territorio, sono state penalizzate da questa decisione, giacché le spese di funzionamento del nostro Comitato, per esempio, sono per lo piú spese di viaggio per partecipare alle riunioni e alle assemblee dei delegati delle associazioni e dei membri del direttivo del Comitato. Di conseguenza, il nostro Comitato non ha presentato richiesta di contributo. Nonostante abbiamo presentato questa problematica in Consulta, la risposta è stata negativa. Ora si cancella la realizzazione della Consulta per poter pagare i contributi per il funzionamento delle associazioni, per lo più operanti in Veneto. Noi ribadiamo ancora una volta l’obbligatorietà della realizzazione della Consulta Regionale dei Veneti nel Mondo. Anzi, tenuto conto che il legislatore regionale nel nuovo Statuto non ha considerato opportuno concedere ai veneti all’estero una rappresentanza nel Consiglio Regionale, ma ha voluto mantenere i legami e i rapporti con i veneti nel mondo (art 1.5), la Consulta è l’unica istanza rappresentativa dei veneti residenti all’estero, e non è per nessuna ragione accettabile una sua sospensione. Forse è opportuno ricordare che le spese per la realizzazione della Consulta e del Meeting rappresentano una percentuale molto bassa, anzi quasi infinitesimale nei confronti del bilancio complessivo Regionale, e che quando si ha vera volontà politica, non solo di mantenere ma anche di rafforzare i rapporti con i veneti all’estero, le risorse si trovano, non solo per poter realizzare gli incontri di legge, ma anche per indirizzare i finanziamenti verso questo rapporto il quale, senz’altro, dovrà generare un genuino filo conduttore di andata e ritorno fra il Veneto e i paesi di adozione di tanti emigrati che lavorano, inseriti nelle diverse attività economiche, tecniche, scientifiche, ulturali, sociali, ecc. Questa nostra riflessione si trova magnificamente espressa nelle parole scritte sul documento inviato dal Coordinamento del Comitato Giovani Veneti Residenti all’estero – CGVE – che noi riportiamo: “I Veneti nel Mondo sono i nostri migliori volontari ambasciatori, a costo praticamente nullo, che si adoperano costantemente nei loro Stati tanto per rinsaldare le proprie origini quanto per promuovere i prodotti veneti, il turismo di ritorno ed i nostri marchi: basti pensare all’indotto economico generato dalle nostre comunità Venete sparse nei quattro continenti che, a parer nostro, devono però di riflesso essere adeguatamente trattate come un’eccezionale risorsa da valorizzare piuttosto che come un ordinario previsto capitolo di spesa. Ancora di più”. In occasione della riunione della Consulta dell’anno 2013, a Cittadella, il Presidente Luca Zaia durante il suo discorso di apertura disse: “...con i veneti nel mondo dobbiamo lavorare come fanno gli ebrei, formando squadra e collettivamente, tutti insieme...”. Quindi, e senz’altro, riteniamo che il nostro compito di volontariato è rappresentato da fieri ambasciatori culturali e solidi ponti economici.