Roma - E’ l’italo-svizzero Michele Schiavone segretario nazionale del Pd in Svizzera, il nuovo segretario generale del Consiglio Generale degli Italiani all’estero. La grande novità, dopo un decennio di gestione -Carozza, è arrivata il 21 marzo, al culmine della prima giornata dei lavori dell’assemblea plenaria del nuovissimo Cgie, stravolto tanto nei volti quanto nel numero dei rappresentanti dopo i tanto attesi recenti rinnovi dei Comites. Schiavone, uno dei veterani del Cgie, è stato eletto a mani basse, con 36 voti sui 32 necessari per ottenere la maggioranza assoluta al primo scrutinio. “Sono onorato di dare il benvenuto a tutti i colleghi di ogni parte del mondo, affinché possano avere in questa casa un punto di ritrovo in occasione delle assemblee plenarie – sono state le prime parole di Schiavone da segretario generale - Questo lavoro, di cui sono lusingato, non può essere svolto da una sola persona: cercheremo di svolgerò insieme mettendo in condizione tutti di essere protagonisti, cercando di valorizzare le comunità che rappresentiamo in giro per il mondo”. Quello che inizia per il Cgie “è un nuovo cammino che mette fine a una lunghissima transizione. La mia sollecitazione, visto che mi ritengo e spero di essere all'altezza del compito, è quella di avviare un nuovo cammino nel solco delle riforme che questo Paese sta facendo per portare anche le nostre comunità all’estero a un livello tale per cui non solo si possa parlare di integrazione, ma che le renda protagoniste della vita di questo paese”. Molta chiarezza sulle priorità su cui intervenire: alle comunità italiane all’estero “bisogna fornire strumenti quali la promozione di corsi di lingua e cultura italiana, assistenza, servizi, internazionalizzazione delle nostre produzioni e delle capacità che oggi spesso trovano accoglienza in altri territori. Dobbiamo pensare che l'Italia ha tantissimi giovani che oggi forniscono le loro capacità a paesi di primo approdo e che da anni questo è un nostro fenomeno caratterizzante. Recuperare la cultura e il senso del bene comune italiano diventa per tutti noi una sfida, che sta nel fornire strumenti moderni e adeguati in linea con gli standard della vita di oggi”. La seduta del 21 marzo è stata aperta dal Direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie, Cristina Ravaglia (“Mi fa piacere vedere un Cgie rinnovato, con volti amici e volti nuovi. Noi contiamo molto sul fatto che il Consiglio Generale per gli Italiani all’Estero possa collaborare in modo costruttivo, e dialettico quando necessario, con grande lealtà e chiarezza, nell’interesse delle collettività italiane all’estero, per offrire migliori servizi a quello che queste collettività rappresentano: una ricchezza per il nostro paese di cui dobbiamo approfittare - in senso positivo - perché nessuno meglio di loro può fare da volano per la cultura e l’economia italiana”).
ALCUNE DICHIARAZIONI DEL NUOVO SEGRETARIO GENERALE DEL CGIE
SARO’ IL SEGRETARIO DI TUTTI “Il futuro del Cgie dovrà caratterizzarsi per la volontà di rendere protagonisti tutti, indipendentemente da chi ha votato Schiavone: sarò il segretario di tutti. Ci tengo a dire grazie a chi mi ha preceduto e da cui ho imparato molto, Carozza, Narducci, Renzo Losi e Piero Fassino (ex sottosegretario con delega all’emigrazione, ndr) e i consiglieri dello scorso Cgie che nel frattempo ci hanno lasciato e che sarebbero stati felici di vedere che ci siamo rinnovati, ma che sono stati dei grandi protagonisti dell’emigrazione”. Lo ha detto Michele Schiavone, il 21 marzo, nel suo discorso di insediamento come nuovo segretario generale del Cgie.
SERVE UNA RIFORMA DELLA RAPPRESENTANZA “Gli attuali Comites e Cgie appena rinnovati non sono affatto delegittimati dalla scarsa partecipazione al voto, dovuta al poco tempo a disposizione, scarsa informazione e molte difficoltà. Tutto questo è passato, da oggi inizia un nuovo percorso per tutti noi. Un grande contributo hanno sempre dato le associazioni, che stanno ripensando se stessi: le ringraziamo e facciamo loro i migliori auguri. Il Cgie deve subito iniziare un approfondimento per una proposta di legge di riforma della rappresentanza, che andrà completata solo dopo il compimento della riforma costituzionale”. Lo ha detto il segretario generale del Cgie Michele Schiavone. (NoveColonne ATG)