Di Eugenio Marino (foto accanto) - Stiamo procedendo a passi spediti coprendo ogni tappa programmata e ogni impegno messo in agenda. Dopo il documento di giugno 2015, il convegno alla Festa de l’Unità di Milano, l’Assemblea europea dei circoli PD di settembre a Lussemburgo, il coordinamento dei circoli del Nord America, l’Assemblea dei circoli del Brasile, il convegno di Basilea, la prossima tappa programmata dal PD nel mondo sarà l’Assemblea dei circoli europei di Londra del 16 e 17 aprile 2016. Si tratterà di un importante momento di riflessione ed elaborazione del Partito Democratico, dal quale dovrà scaturire un altro contributo politico locale da portare alla discussione di carattere più generale. Discussione che dovremo tenere in un convegno, presumibilmente prima dell’estate, e in un evento ufficiale che dovrà mettere insieme i pezzi di questo ampio puzzle di discussioni territoriali e nazionali. Un convegno di bilancio su due piani: il primo su quanto già realizzato nel particolare e nei singoli interventi parlamentari; il secondo programmatico e di impegno più di carattere generale su quanto ancora da fare tra 2016 e 2017, sia all’interno e in coerenza con la cornice delle riforme costituzionali appena votate dal Parlamento e nella quale dobbiamo ora inquadrare le riforma per gli italiani all’estero, sia sul piano dei servizi e delle risposte più concrete alle esigenze dei nostri concittadini. Tornando a Londra, quindi (dove arriveranno i segretari di circolo di tutta l’Europa, i Parlamentari del PD eletti all’estero, il Responsabile per le riforme istituzionali della Segreteria del PD, Emanuele Fiano, il sottosegretario alle riforme istituzionali Sesa Amici, il presidente del gruppo alla Camera Ettore Rosato), si dovrà discutere della riforma della legge elettorale e diritti politici, della riforma della rappresentanza, dei servizi per gli italiani all’estero, della riforma dell’AIRE per la nuova emigrazione, della riforma dei patronati, della promozione della lingua e cultura italiana all’estero e infine della riforma del CGIE. Inoltre, si dovranno proporre le prossime attività del PD Europa, presentare i risultati dei questionari di monitoraggio dei circoli e l’e-book sulla nuova emigrazione. Una due giorni intensa e fitta di interventi e contenuti, con la quale non si ha certo la pretesa di trovare o tanto meno imporre soluzioni definitive, ma sicuramente l’ambizione è di voler stimolare e accelerare un dibattito più ampio e complessivo che, coinvolgendo tutto il Partito, tutti i territori anche extraeuropei, tutti i soggetti formalmente responsabili nei vari settori di competenza, possa definire col convegno di prima dell’estate gli impegni certi da assumere come Partito, come gruppi parlamentari e come Governo e portarli poi a compimento prima della fine della legislatura. La discussione e le proposte di Londra, dunque, insieme a quelle degli altri eventi e territori, insieme a quelle del CGIE, dei Parlamentari eletti all’estero, del Partito nazionale, dovranno poi arrivare a sintesi coerente col disegno riformatore generale portato avanti dal Governo in questi anni e che con il voto del 12 aprile scorso sulla riforma costituzionale, ha toccato il picco massimo, aprendo scenari politici e istituzionali nuovi per questa e per la prossima legislatura. In questo contesto ampio, quindi, il Partito Democratico all’estero si sta mostrando ancora una volta vitale, stimolante e propositivo. E anche l’Assemblea europea di Londra darà il proprio importante contributo. Poi, tra Londra e il prossimo convegno, ci saranno molte altre iniziative e discussioni territoriali, ci saranno gli importanti momenti celebrativi del 25 apriledel Primo maggio, del 2 giugno: momenti che tra i nostri circoli e i nostri connazionali che vivono all’estero non rappresentano solo memoria museale e celebrazione fine a se stessa, ma opportunità di attualizzare le ricorrenze, di cogliere il messaggio e gli insegnamenti del passato per comprendere il presente e programmare meglio il futuro, innovando in un percorso di continuità e di progresso che non taglia le nostre radici con la storia e con il Paese d’origine e che ci si è lasciati alle spalle, a volte temporaneamente altre definitivamente. E iniziative di questo tipo sono già programmate in Europa come in Nord e Sud America, come in Australia, Africa, Cina e ovunque vi siano circoli del PD. A molte di queste, poi, insieme ai dirigenti locali del Partito Democratico, parteciperanno sia i parlamentari del PD eletti all’estero, che dirigenti e parlamentari eletti in Italia. Il suggerimento, poi, è che in queste occasioni si approfitti ancora per intensificare la raccolta di firme e le adesioni alla petizione sui servizi consolari, con la quale si chiede al Governo di destinare i 300 euro delle percezioni per le richieste di cittadinanza ai consolati, affinché si potenzino le strutture con contrattisti locali e si migliorino i servizi ai cittadini, accorciando anche i tempi di attesa. Appello che ha già incontrato l’attenzione e la disponibilità sia del Sottosegretario Enzo Amendola che del Ministro Gentiloni.