Il Presidente del Comitato italiani nel mondo e promozione del Sistema Paese ha visitato "Casa Italia" a Rio con la Vice Presidente della Camera Marina Sereni e i parlamentari del gruppo di amicizia Italia-Brasile Sono diversi i profili che ci inducono a considerare le Olimpiadi che prenderanno l’avvio tra un mese a Rio de Janeiro come un’occasione straordinaria: quello sportivo in senso stretto, quello del messaggio di incontro e di pace che è connaturato nella loro storia, quello della promozione dei Paesi che parteciperanno all’evento con le loro delegazioni di atleti, quello di un rilancio dei rapporti con il Brasile dopo le difficoltà degli ultimi tempi. L’impostazione che è stata data sotto l’aspetto promozionale alla partecipazione dell’Italia, per come è stata presentata dai Ministri Gentiloni, Franceschini e dal Vice Ministro Giro, ci sembra giusta nell’orientamento generale e adeguata a dare un’immagine di eccellenza del nostro Paese. La cosa più convincente è che il Paese, ad un evento per sua natura globale come le Olimpiadi, per la prima volta si presenta non in ordine sparso ma come “sistema”. Oltre alla scontata presenza degli atleti che parteciperanno ai giochi olimpici e paraolimpici e delle loro organizzazionI, vi saranno importanti iniziative culturali, come la mostra archeologica “I giochi in Grecia e a Roma”, quella di artisti contemporanei organizzata dal MAXXI e quella sull’”Arte in scena”, con largo ricorso alle più moderne tecnologie, presso il Museo d’arte modernA di Rio. Migliore conclusione l’anno della cultura italiana in America latina non poteva avere. Casa Italia, sarò il punto di confluenza di queste proposte multidisciplinari, dove l’archeologia, la storia, l’arte, la creatività, la tecnologia, il made in Italy, la gastronomia si combineranno e si alterneranno nel dare la rappresentazione di un Paese di eccellenze, quale l’Italia aspira ad essere. Non meno importante considero l’impegno solidaristico del nostro Comitato paraolimpico che ha deciso di rinunciare ad una location privata e costosa per destinare le risorse disponibili, attraverso le parrocchie e i centri di assistenza, ad iniziative e opere di sostegno nelle favelas e nelle aree di emarginazione. In un momento come quello che viviamo, esprimere con atti significativi l’impegno per la solidarietà, l’inclusione e la partecipazione significa essere presenti dalla parte giusta nelle attuali vicende e nei drammi del mondo. Una promozione di sistema non poteva prescindere, naturalmente, dalla presenza delle imprese italiane, da quelle localmente impegnate nella realizzazione delle infrastrutture e nella fornitura dei servizi necessari per lo svolgimento delle Olimpiadi, a quelle che accompagnate dall’ICE esibiranno i loro prodotti di abbigliamento sportivo, che portano il segno inconfondibile dello stile italiano. Un’ulteriore occasione da cogliere è l’opportunità che si offre di rilanciare i rapporti, già soddisfacenti con il Brasile, dopo le difficoltà interne degli ultimi tempi, il primo Paese in via di sviluppo ad organizzare un evento di grandi proporzioni e impegno organizzativo come le Olimpiadi. Si tratta di un obiettivo strategico sia per la nostra presenza nell’area sudamericana che per i profondi e fecondi legami che l’Italia ha con la società di questo Paese, dove sono milioni gli abitanti che hanno origine italiana. Siamo partiti, insomma, con il piede giusto. Grazie anche al ben mirato lavoro del Direttore del sistema Paese del MAECI, Ministro Vincenzo De Luca. Speriamo ora che le traduzioni pratiche siano all’altezza delle impostazioni e dei messaggi politici e culturali che l’Italia si propone di lanciare attraverso queste Olimpiadi, che non potranno non rispecchiare le difficoltà e le ansie del momento presente.