Il presidente del Comitato sugli italiani all’estero e la promozione del Sistema Paese della Camera dei deputati, Fabio Porta, (foto accanto) segnala la definizione di meccanismi di cambio e pagamento che incrementeranno le cifre versate dall’Inps ROMA – Il presidente del Comitato sugli italiani all’estero e la promozione del Sistema Paese della Camera dei deputati, Fabio Porta (Pd, ripartizione America meridionale), segnala di aver appreso della definizione da parte di Banca d’Italia e Inps (Convenzioni Internazionali) di “meccanismi per l’adozione a scopi transattivi a partire dal 2017 del cambio parallelo venezuelano per il pagamento delle pensioni italiane” – dal 10 marzo 2016, ricorda il parlamentare, il Venezuela ha adottato un sistema valutario basato su un tasso di cambio fisso e uno parallelo. “Il cambio parallelo, più favorevole, sarà quindi adottato per le valutazioni reddituali ai fini dell’erogazione ai pensionati italiani residenti in Venezuela delle prestazioni (integrazioni al minimo e maggiorazioni sociali) legate al reddito – afferma Porta, precisando come “il passaggio dal tasso di cambio ufficiale a quello parallelo consentirà ai nostri pensionati di conseguire nuovamente il diritto alle tanto ambite prestazioni assistenziali”. Il deputato aveva tempo fa segnalato come “l’impegno congiunto di un ampio numero di attori (parlamentari, associazioni, patronati, Governo, Ministeri e soprattutto l’Inps) avesse dato finalmente i suoi frutti e che il Governo e i Ministeri competenti italiani avevano deciso di ripristinare – attraverso l’utilizzo di un tasso di cambio che rispecchiasse più realisticamente la situazione economica e sociale del Paese latino americano – la concessione delle prestazioni non contributive”. “Non era un risultato scontato – rileva Porta, – ma grazie a una lunga, determinata e costante battaglia durata quasi due anni, lo scorso 29 settembre il Ministero del Lavoro, d’intesa con la Ragioneria dello Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva espresso parere favorevole all’adozione del tasso DICOM (cambio parallelo) ai fini del calcolo delle prestazioni italiane legate ai redditi erogate dall’Inps in favore dei pensionati italiani residenti in Venezuela, a decorrere dal 1° gennaio 2017”. “A sbloccare l’impasse – precisa – era stata la risposta, rapida e chiara, ad una mia lettera da parte del presidente dell’Inps Tito Boeri il quale riconoscendo la situazione di emergenza e le ragioni dei nostri pensionati in Venezuela, aveva garantito un suo intervento”. “Per quanto riguarda i tempi possiamo realisticamente sperare che la data di gennaio 2017 sia rispettata e abbiamo avuto in questo senso attendibili rassicurazioni dalla Direzione Convenzioni Internazionali dell’Inps di cui finora abbiamo constatato il lodevole impegno per venire incontro alle richieste dei nostri connazionali – fa sapere Porta, ricordando tuttavia come “ogni eventuale ritardo nell’applicazione del nuovo cambio dovrà comportare in futuro il pagamento delle rate non corrisposte a partire da gennaio 2017”. L’auspicio è “che il nuovo tasso di cambio si mantenga stabile nel tempo in modo da garantire l’erogazione delle prestazioni assistenziali in maniera costante e congrua”. (Inform)