Il 26 gennaio, si celebra la festa nazionale australiana: l’Australia Day. Nell’occasione, vorrei fare un augurio non formale a una nazione che ha saputo costruire e rinnovare la propria identità riconoscendo come fondanti i valori della condivisione, della convivenza, del multiculturalismo. Un’idea di nazione aperta e solidale che ha permesso anche agli immigrati un protagonismo positivo. L’Australia Day è una celebrazione complessa, come complessa è la storia di questo Paese, segnata da molti passaggi cruciali: la colonizzazione, il riconoscimento delle popolazioni aborigene e la politica della riconciliazione; l’arrivo di milioni di emigrati e le politiche dell’accoglienza, dell’integrazione e del multiculturalismo. Alla costruzione di questa nazione ha contribuito in maniera significativa anche la comunità italo-australiana, storicamente tra le più numerose. Gli italo-australiani riconoscono all’Australia il merito di aver offerto a tutti, generosamente, opportunità di crescita e di affermazione personale in tutti i campi della vita sociale, economica e culturale. Per questa ragione, l’Australia Day rappresenta anche per gli italo-australiani un’occasione importante per rafforzare i legami comunitari, per sostenere il multiculturalismo e per rinnovare l’impegno verso l’Australia. Per chi, come me, è impegnato politicamente anche in Italia, l’Australia Day è anche un’occasione di riflessione sulle sfide che il nostro Paese deve affrontare con urgenza nel campo delle migrazioni, delle politiche dell’accoglienza e dell’integrazione. Non posso non pensare, ad esempio, ai ritardi che la politica italiana registra tuttora sui temi della cittadinanza ai figli dei migranti e del diritto di voto amministrativo per chi risiede legalmente nel Paese. Questi diritti, come del resto ci insegna l’Australia, sono alla base di un processo di integrazione realmente inclusivo. Non è un caso, infatti, se nel corso dell’Australia Day sono celebrate le “Citizenship Ceremonies”, che assumono grande importanza proprio nel giorno della festa nazionale. Ogni celebrazione, per non essere soltanto una commemorazione formale, deve stimolare riflessioni e sfide nuove. Così, se in Australia attorno a questa celebrazione il dibattito pubblico e mediatico si colora di nuove e originali considerazioni, noi, diretti testimoni e protagonisti di politiche migratorie sperimentate e vissute, non possiamo che auspicare che anche l’Italia affronti la questione dei diritti dei migranti in una prospettiva più ampia uscendo dall’emergenza permanente. Auguri all’Australia, auguri al suo popolo plurale, al suo sviluppo e alla sua crescita culturale, economica e sociale. On. Marco Fedi Presidente del Gruppo InterParlamentare di amicizia Italia-Australia www.marcofedi.it