Ancora una volta è la Merkel che prende l’iniziativa e al vertice di Malta lancia l’idea di un ripensamento generale e parla di Europa a due velocità. Un tema che era già stato sollevato da Hollande qualche anno fa e che comunque ricorre spesso. Questa uscita della Merkel conferma varie cose. La crisi della UE è molto molto seria. Le regole sono rigide per alcuni e sempre piegabili da chi detiene il potere. Le destre sanno avanzare scenari mentre le sinistre compromesse con loro balbettano. Sarà bene che chi ha avuto idee chiare contro questa Europa della austerità e senza democrazia rilanci in fretta. Cosa significa oggi Europa a due velocità? Un’area ancora più asservita alla Germania e un’altra, quella del Sud, messa fuori e costretta a pagare debiti all’area forte e a costruire muri contro i migranti per i ricchi del Nord? Io penso che tutta l’Europa assai velocemente debba uscire dalla austerità e debba farlo europeizzando i debiti che sono stati ingiustamente creati dalle politiche di sopraffazione fatte e riequilibrando la economia tra Paesi, aree, ceti sociali, generazioni ed ambiente. Poi tutta l’Europa velocemente deve ricostruire diritti del lavoro e stato sociale. Tutta l’Europa deve accogliere i migranti. Tutta l’Europa deve ricostruire la democrazia. Tutta l’Europa deve cancellare trattati ingiusti come Maastricht e il Fiscal Compact. Poi da tempo si propone di avere una Europa in cui ci siano articolazioni, macro regioni che tengano conto di realtà ambientali ed economiche. Ma non lasciamo alla Merkel di fare e disfare a seconda della campagna elettorale in Germania. (di Roberto Musacchio)