ROMA – Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla valorizzazione del reciproco contributo economico, culturale e civile tra la madrepatria e le comunità italiane all’estero, si è svolta, presso il Comitato del Senato per le questioni degli italiani all’estero, l’audizione del professor Carlo Cipollone,

direttore della “Scuola per l’Europa” di Parma e già direttore dell’ufficio scolastico consolare di Boston. L’incontro, come ha spiegato il presidente del Comitato Claudio Micheloni in apertura di seduta, si colloca nel quadro della riflessione sul progetto di decreto sulla scuola italiana all’estero all’esame delle Commissioni Istruzione e Affari Esteri riunite. Cipollone ha esordito esprimendo una valutazione molto positiva sull’Atto del Governo n. 383 recante “disciplina della scuola italiana all’estero” e segnalando la capacità di questo provvedimento di coinvolgimento strutturale dei soggetti preposti alla promozione e valorizzazione del sistema di formazione e diffusione della lingua italiana. Secondo Cipollone inoltre gli strumenti individuati nel decreto appaiono flessibili ed aggiornati e contribuiranno a rafforzare la missione di promozione della cultura italiana all’estero. Per il direttore della Scuola per l’Europa di Parma il coordinamento sinergico previsto tra il Maeci e Miur nella gestione della rete scolastica e nell’attività di promozione della lingua e della cultura italiana non potrà che portare effetti positivi. Da Cipollone è stato altresì espresso un giudizio positivo sulle disposizioni relative alle associazioni di scuole, così come sulle disposizioni del progetto di decreto che riguardano le sezioni di italiano, il partenariato pubblico e privato e il superamento della legge n. 153 del 1971. Secondo Cipollone l’individuazione di requisiti aggiornati per i profili professionali del personale, il potenziamento dell’offerta formativa, la possibilità di estendere i contratti di lavoro al personale locale, l’unificazione al minimo e al massimo di permanenza nella stessa sede, l’introduzione di un sistema di valutazione e la valorizzazione del servizio civile e dei tirocini contribuiranno con efficacia alla promozione del sistema formativo e della lingua italiana nel mondo. Per il direttore della Scuola per l’Europa di Parma sarebbe utile sia l’individuazione di strumenti di valutazione dell’efficacia dell’insegnamento all’estero anche nei confronti del sistema italiano, sia un aumento della relazione strutturale tra i partner locali per l’attivazione di corsi e di scuole bilingue. Per Cipollone inoltre un maggior raccordo con le università potrà favorire il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento da parte degli studenti locali, presupposto per il mantenimento di un corpo docente in grado di perpetuare lo studio dell’italiano. Secondo il direttore anche l’utilizzazione di periodi di interruzione dell’attività didattica degli insegnanti, prevista nel progetto di decreto, potrà essere destinata a iniziative di condivisione dell’esperienza, di formazione e culturali. Cipollone ha infine raccomandato, per l’attuazione della normativa, l’istituzione di una unità di coordinamento che metta a sistema tutti gli strumenti di promozione della lingua. Dal canto suo la senatrice Maria Mussini (Misto), intervenendo sui periodi di interruzione dell’attività didattica, ha rilevato come la definizione oraria della lezione venga stabilita, anche in base alle consuetudini del paese, dal consiglio di istituto. La senatrice ritiene inoltre che un eventuale uso delle ore eccedenti potrebbe determinare un contenzioso con i docenti. Dalla Mussini è stato infine domandato quali possano essere gli strumenti più efficaci per far si che l’attività all’estero di un docente non sia un’esperienza solitaria ma coordinata e condivisa. Ha poi preso la parola il senatore del Pd Renato Turano, eletto nella ripartizione America settentrionale e centrale, che ha segnalato alcune iniziative di successo per lo scambio di studenti universitari tra l’Italia e gli Stati Uniti e altre, di minor successo, per lo scambio di docenti. Turano ha poi osservato come solo pochi studenti americani riescano a svolgere un intero corso accademico in Italia per mancanza di competenze della lingua italiana. Su questo punto il senatore ha chiesto quali possano essere le iniziative per incentivare lo studio dell’italiano nelle università americane. In sede di replica Cipollone ha sottolineato la necessità di distinguere tra orario di lavoro e orario di insegnamento, tenendo presente che molti dei docenti all’estero sono distaccati presso i consolati. A suo avviso l’integrazione tra i docenti all’estero e tra questi e le scuole di provenienza si può ottenere attraverso la condivisione dei programmi di lavoro e della metodologia di valutazione. Tale condivisione, secondo Cipollone, potrà essere realizzata anche attraverso il portale unico della lingua italiana. Cipollone, nel ricordare che negli Stati Uniti solo l’1% degli studenti universitari si laureano in italiano, ha evidenziato su questo punto la necessità di favorire i tirocini in Italia e di intervenire in sede anche con una buona conoscenza della normativa locale. (Inform)