PECULIARITA' DI UNA COMUNITA' ITALIANA RADDOPPIATA IN 10 ANNI: NE PARLA PRES. COMITES MADRID MARIANI CHE SOTTOLINEA EFFICACE COLLABORAZIONE CON AMBASCIATA E CONSOLATI Presidente del Comites di Madrid, del quale Pietro Mariani è stato Consigliere per 10 anni ed un impegno a sostegno degli italiani nella circoscrizione consolare da quasi 13 anni. Il che lo rende pienamente partecipe delle problematiche di una comunità che negli ultimi 10 anni è cambiata moltissimo. Basti pensare che il primo Comites eletto contava su una base elettorale di circa 30.000 persone, mentre oggi sono oltre 75.000, ovvero piu' che duplicati. Come duplicato rispetto ad altri Comitati è l'impegno richiesto perchè, in buona sintesi, Madrid è al centro della Spagna, dove si trova l'Ambasciata d'Italia e questo rende la sede del Comites ancor più centrale nella geografia delle presenze organizzate italiane in Spagna. “Ho cercato di decentralizzare questa gestione - afferma Mariani a Italiannetwork/Italialavorotv- e conciliare il tempo personale, siamo tutti volontari come si sa” e “dobbiamo lavorare per guadagnare la pagnotta. Ma il nostro tempo libero lo dedichiamo ai connazionali”. Una comunità ormai considerevole, quella degli italiani in Spagna, che è possibile sostenere, spiega Mariani, “grazie alle nuove tecnologie” con le quali “si riescono a captare le esigenze delle varie fasce di connazionali che molteplici, come lo sono le ragioni per cui arrivano, e non solo dall'Italia ma, anche, da paesi del Centro e Sud America. Paesi di lingua spagnola. Nel caso del Venezuela, ad esempio, vengono qui soprattutto alla ricerca della tranquillità che non riescono a trovare nel loro paese”. Mariani ne approfondisce il quadro: “coesistono due tipi di presenze Quella degli anni 2006 - 2007, all'inizio della crisi spagnola, quando l'arrivo di giovani neolaureati fu massiccio ed in parte legato al clima politico di allora. In Italia Zapatero era diventato molto famoso con le sue aperture e quindi la Spagna era diventato un paese che dava una speranza di futuro ai giovani. Poi, purtroppo, è arrivata la crisi ed è cambiato il vento, per cui molti di quei giovani che vennero allora non trovarono lavoro e non rimasero. La disoccupazione in Spagna era arrivata in quel periodo al 55% nella fascia fino a 29 anni, per cui se era difficile trovare lavoro per uno spagnolo, figuriamoci per uno straniero. Tra il 2000 ed il 2011 la Spagna ha, però, cominciato ad uscire dalla crisi e un'altra ondata è arrivata , ma diversa rispetto alla precedente: quella delle famiglie ed è proseguita negli ultimi 5 anni. Dunque, non solamente studenti Erasmus o persone che per scelta - come ho fatto io molti anni fa - hannp cominciato ad arrivare. Persone con alte qualifiche spesso accompagnate dalle famiglie al completo e negli italiani questa tendenza è aumentata. Da quando sono diventato presidente del Comites la maggior parte delle mail che ricevo, settimanalmente, sono di madri di famiglia che mi scrivono preoccupate perché sono in procinto di trasferirsi in Spagna con il marito e con i figli e si preoccupano per la scolarizzazione dei loro bambini, figli in genere piccoli di 6 - 7 anni. Sono coppie giovani. Spesso si tratta di piccoli imprenditori sui 35 /40 anni che in Italia avevano una piccola attività artigiana e che per diverse ragioni hanno dovuto chiudere. Per cui vengono in Spagna per ricominciare: perché c'è il miglior clima, le tasse sono inferiori per le attività imprenditoriali. La Spagna – spiega Mariani - è in questo momento il paese che ha la tassazione più bassa rispetto alla media dell'Unione Europea”....... (http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=45301).(20/03/2017-M.F.-ITL/ITNET)