LA RELAZIONE DELLA VII COMMISSIONE ROMA - I giovani che parteciparono nel 2008 alla Conferenza dei giovani italiani all'estero sono delusi dal Cgie, che li ha abbandonati, ma sarebbero entusiasti di riprovarci! È quanto hanno riferito alla plenaria riunita nella Sala Conferenze Internazionali la presidente della VII Commissione Nuove Migrazioni e Generazioni Nuove, Maria Chiara Prodi, ed i suoi colleghi. Riunita per ben nove volte, una al mese, in videoconferenza dall'ultima plenaria, la Commissione è stata in fermento e, partendo dal documento finale approvato nel 2016, ha raggiunto tre obiettivi: la raccolta e compilazione bibliografica per fare il punto sulle nuove emigrazione; il questionario rivolto ai 430 partecipanti nel 2008 alla Conferenza dei giovani, in vista di una riedizione della stessa nel 2018; e l'elaborazione di un “call for best practice” in tutti i territori del mondo. Gaetano Calà ha parlato della raccolta bibliografia fondata sui dati degli istituti di ricerca come lo Svimez, l'Istat e la Migrantes), ma anche sui musei dell'emigrazione sparsi sul territorio e poi giornali, riviste on line e i nuovi blog, sempre più diffusi tra i giovani . Del questionario ha riferito Silvia Alciati, il cui bilancio è stato tutto sommato positivo. Delle mail inviate ai 430 indirizzi forniti al Cgie dalla Farnesina, 160 sono tornate indietro e 270 sono state ricevute; tra queste hanno risposto in 110. Il “sentore” che i giovani si sentissero “ancora coinvolti e interessati a partecipare, nonostante dieci anni di abbandono”, è emerso dalle risposte al questionario. “Il Cgie ha creato una grande aspettativa”, seguita però da una altrettanto grande “delusione”, causata da “10 anni di silenzio”. Nel frattempo però l'80% degli intervistati è oggi coinvolto con la comunità o attraverso l'associazionismo o altri enti del mondo dell'emigrazione e, ha riferito Alciati, “se dovessimo invitarli ancora, il 90% sarebbe desideroso di apportare il proprio contributo per una nuova conferenza”. Si potrebbe fare, magari ridotta nei numeri ne magari più spesso, una volta l'anno, ma bisognerà garantire la “comunicazione” tra un evento e l'altro, quella stessa che è mancata dopo il 2008: il sito che era stato attivato ad hoc fu disattivato dopo pochi mesi. Per usare le parole di uno dei giovani intervistati, “senza comunicazione non c'è legame”. In aiuto del Cgie e dei giovani arriva il progetto che la Commissione ha realizzato autotassandosi, come ha spiegato Maria Chiara Prodi. Si tratta del sito internet www.nuovemigrazioninuovepratiche.it, da oggi on line. “In questo universo si cerca di raccogliere nuove pratiche che possano essere portate a conoscenza delle Istituzioni ed esportate in altri territori”, ha detto Prodi, per la quale è “importante dare concretezza a questa iniziativa” come pure alla Conferenza dei giovani. Un ultimo, nuovo appello alla riforma dell'Aire e alla sua digitalizzazione, fondamentale se si guarda ai giovani, perché “più del 50% dei giovani non si iscrive all'Aire”, ha denunciato Prodi. La speranza è che il nuovo ministro degli Affari esteri, Angelino Alfano, atteso oggi in plenaria, sia d'aiuto visto che sino a qualche mese fa era a capo del Viminale. (r.aronica\aise)